O di uno o di nessuno

Ancora una volta la vita, con la sua straordinaria potenza sovvertitrice, irrompe (quando meno prevista) a sgretolare i precari equilibri costruiti della ragione. Piani, propositi, ragionamenti, tutto è sovvertito dall’imponderabile e indomabile forza dell’esistenza. Così un figlio, imprevisto, inaspettato, scardina irrimediabilmente la fragile e artificiosa costruzione del ménage à trois. E sarà sempre il caso, inaspettatamente, a ricomporre nel finale l’equilibrio perduto, riuscendo a incanalare gli istinti scatenati dell’orgoglio mascolino e da una paternità ferita ed egotistica.