Il settimo sigillo

Sulle coste di un mare agitato e privo di colore, il Cavaliere si mette alla prova nel gioco degli scacchi contro la Morte. L'ha incontrata dopo il suo ritorno dalla Crociata in Terra Santa, dove aveva sperato di trovare un significato nella sua vita attraverso gesti eroici a servizio di Dio. Tornò invece amareggiato e deluso, con il cuore vuoto, tormentato dalle stesse domande che lo avevano spinto a partire. Perciò, ha richiesto una proroga, sfidando la Morte in una partita che prevede di perdere, ma che potrebbe offrirgli ancora un'opportunità per compiere almeno un'azione significativa. I vari personaggi, come il Cavaliere, il suo scudiero quasi come Falstaff, Jons, il fattore Skatt, il fabbro Plog e sua moglie Lisa, il malvagio Rayal, e la giovane strega condannata al rogo, affrontano il loro destino in mezzo al costante conflitto tra la luce e l'oscurità, il bene e il male. Gli unici sopravvissuti sono Mia e Jof, la felice coppia di giocolieri che rappresenta l'amore e la semplicità delle piccole cose, un frammento di serenità che il Cavaliere riesce a strappare alla Morte. Secondo Bergman, quando si scrive una sceneggiatura, si vorrebbe che essa somigliasse più a una partitura musicale, preservando il ritmo, il tono e ogni minima sfumatura delle visioni che costituiscono la vera essenza da cui nascono i film. È proprio la difficoltà delle parole a trasformarsi in immagini che rende la sceneggiatura del "Settimo Sigillo" indipendente dalla sua rappresentazione, permettendo di catturare quelle parti delle visioni che il cinema non può trasmettere: i profumi, gli odori, i sapori, o la malinconia del sole "che si riflette sull'acqua come un pesce gonfio".