Da GSPC ad AQIM Da GSPC ad AQIM

Da GSPC ad AQIM

"Branding" dell'estremismo salafita algerino

Descripción editorial

A partire dal 2003, almeno secondo l’opinione dei media occidentali, lo “spettro del terrorismo islamico” sarebbe risorto in Algeria. Durante il Decennio Nero iniziato nel 1991 con il colpo di stato militare e la lunga guerra civile che ne è seguita, questo “spettro” è stato incarnato principalmente dal Gruppo Islamico Armato (GIA). Dopo l’elezione alla Presidenza della Repubblica nell’aprile 1999 di Abdelaziz Bouteflika, promotore ufficiale della “concordia civile”, il GIA è praticamente scomparso. La violenza condotta “in nome dell’Islam” è continuata ad un livello più basso ed è pressoché scomparsa dalla stampa americana e europea, fino alla rottura nel marzo del 2003 (Gèze e Mellah 2007). Da quel momento il Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento (GSPC), è divenuto una sorta di citazione obbligata per la stampa occidentale nella pagina del “terrorismo maghrebino”, fino ad essere presentato come una seria minaccia per la sicurezza europea (ed essenzialmente francese, inglese e italiana) nel contesto di un’Europa sconvolta dagli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004 e di Londra del 7 luglio 2005. Una minaccia confermata dallo stesso GSPC che ha dato ufficialmente il via a un processo di “internazionalizzazione” nel settembre del 2006, culminato nel gennaio del 2007 con la nuova denominazione di Al-Qāʿida nel Maghreb Islamico.

GÉNERO
Política y actualidad
PUBLICADO
2008
15 de octubre
IDIOMA
IT
Italiano
EXTENSIÓN
73
Páginas
EDITORIAL
Mauro Lovecchio
VENTAS
Mauro Lovecchio
TAMAÑO
44.8
MB

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