Il miglior lavoro del mondo
Lo strano caso dell’imprenditoria sociale
Descrizione dell’editore
Sono sempre più numerose le persone, giovani e meno giovani, che si lanciano, a volte abbandonando anche lavori sicuri e ben remunerati, in vere e proprie avventure con il proposito di dar vita a nuove attività basate su una concezione etica dell’imprenditorialità e del lavoro. È il fenomeno della cosiddetta “impresa sociale”, che sembra nascere dalla presunta fine delle ideologie e dal disincanto verso le forme consociative tradizionali e grazie ai fasti delle nuove tecnologie, a partire da quelle legate alla rete. Un fenomeno molto articolato e complesso che comprende imprese che si occupano di “prodotti e servizi ecosostenibili, operando nella cosiddetta green economy; imprese che sperimentano modi di produzione open-source e iniziative di share-economy; e poi cooperative di tipo A e B; iniziative di micro-economia sostenibile; agenzie di quel che viene definito behavioural change (si tratta di usare gli strumenti del marketing per generare un comportamento più solidale e rispettoso per gli altri e per l’ambiente); e ancora imprese che forniscono servizi di welfare (in realtà molti ospedali o asili sono oggi, tecnicamente, imprese sociali) e progetti di finanza e finanziamento alternativi...”. Carolina Bandinelli – laureata in Filosofia all’Università di Siena, con un master in Creativeand Cultural Entrepreneurship ottenuto al Goldsmiths College, University of London, dove sta completando gli studi dottorali e lavora come associate lecturer – prova a far chiarezza in questa a volte confusa costellazione e a indagare i presupposti concettuali e anche ideologici, i risultati, le potenzialità e i limiti delle belle intenzioni e delle strategie operative che vi stanno alla base, con una scrittura chiara e brillante, in cui i casi concreti frutto di ricerche sul campo e di incontri e esperienze personali ben si integrano con la riflessione rigorosa e una solida architettura teorica.