La rivolta degli angeli

Arcade è un angelo custode assegnato a Maurice d'Esparvieu, un uomo così onesto da sembrare senza peccato. Annoiato da questa mancanza di lavoro, Arcade inizia a leggere i libri della biblioteca di d'Esparvieu, ma legge troppo e troppo profondamente. Ben presto, si ritrova a perdere la fede in Dio, che si rende conto essere solo una divinità minore di nome Ialdabaoth con manie di grandezza.
Disilluso dalla sua esistenza, si trasferisce a Parigi, perde le ali e incontra altri angeli caduti. Insieme iniziano a tramare una nuova rivolta contro Dio per salvare Satana e installarlo sul trono del cielo.
Raccontato nel caratteristico stile leggero e ironico di Anatole France, La Rivolta degli Angeli è un'opera di filosofia tanto quanto un'opera di narrativa. Attraverso la prospettiva in evoluzione di Arcade sulla fede e sulle vicende umane, France indaga non solo la religione, ma anche le cause, i meccanismi e le conseguenze delle rivoluzioni. La sua conclusione sulla natura ciclica della sofferenza umana e del governo è una cupa prefigurazione della Rivoluzione russa, che si verificò pochi anni dopo la pubblicazione di Rivolta degli angeli - e di cui France fu uno schietto sostenitore.