Un filosofo nel Gulag Un filosofo nel Gulag

Un filosofo nel Gulag

Arte e letteratura in Pavel A. Florenskij, dall’Accademia teologica di Mosca ai campi di concentramento sovietici

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Descrizione dell’editore

Fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazione e il soggiorno forzato nel gulag delle isole Solovki, Pavel A. Florenskij fu uno scienziato, ingegnere e chimico, teologo e filosofo di altissimo profilo. In questo saggio, i suoi scritti più noti vengono riletti attraverso la preziosa miniera di una serie di appunti e studi legati alle sue lezioni, tenute nella prima metà degli anni Venti del secolo scorso, in particolare presso i Laboratori tecnico-artistici di Stato a Mosca, il Vchutemas, e l’Accademia teologica della stessa città. Florenskij viene così riscoperto come filosofo e, soprattutto, filosofo dell’arte: il fatto estetico è il momento centrale della sua riflessione intorno al simbolo e allo spazio del confine, destinato a lasciare tracce dell’altro mondo nell’istante del crepuscolo, partendo prima di tutto dai “cocci di ciò che hanno distrutto”.

GENERE
Narrativa e letteratura
PUBBLICATO
2020
30 luglio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
288
EDITORE
Jouvence
DIMENSIONE
1,8
MB

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