I colori della magia di Gian Gaspare Napolitano I colori della magia di Gian Gaspare Napolitano

I colori della magia di Gian Gaspare Napolitano

Una missione tra seris

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Beschreibung des Verlags

“Ho sempre l’idea che altri fatti accadono in qualche posto e tu non puoi essere assente, altri avvenimenti si svolgono e tu vorresti essere lì a guardarli. Per testimoniarne, per riferirne. E’ una malattia”.  Dice di sé, in un’intervista rilasciata alla Rai nel 1962, il viaggiatore pigro Gian Gaspare Napolitano, giornalista e scrittore, animato da una “curiosità smodata, con la voglia e la smania rabbiosa di vedere e di conoscere”.

 - Gian Gaspare Napolitano, intervista Rai 13 settembre 1962


 “È la voglia di far rivivere il materiale che è depositato negli archivi statali dei musei, di far tornare parlanti documenti muti e dimenticati che mi ha permesso di leggere storie eccezionali e farle rivivere”. Mineo ripercorre i passi dello studio su Napolitano durato tre anni. Gian Gaspare ha una storia legata al Museo Nazionale “Luigi Pigorini” che è sì preistorico, ma ha anche un’anima etnografica. “Il suo interesse per le emigrazioni, per le popolazioni in via di estinzione è ricchezza per la nostra italianità”.

  – Mario Mineo, archeologo


L’idea di scrivere un e-book dal titolo “I colori della Magia di Gian Gaspare Napolitano”, nasce durante i lavori per la preparazione di una mostra fotografica sulla sua vita nel 2009, presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”. È seguendo le sue tracce, tra gli archivi di stato e quelli privati della famiglia, che lentamente è emersa da un profondo oblio della memoria, l’immagine di un personaggio di grande spessore, moderno e affascinante che si aggirava come cronista di guerra tra tutte le guerre del ventennio. I semi della sua capacità descrittiva (di giornalista) germogliarono in tanti volumi di racconti, in sceneggiature per il cinema e in puri racconti con soggetti, generalmente, autobiografici. 

Il periodo storico, quello della prima metà del ‘900, vede la sua maturazione come cronista e inviato speciale nel ventennio fascista.

Il soggetto è costituito dalle difficoltà, per chi vuole professare mestiere di scendere a compromessi forti e a volte dolorosi. 

Ma, è anche tempo di guardare con occhi nuovi a quegli italiani che in quel periodo si sono sforzati, tra mille compromessi e a volte rimorsi di coscienza, di costruire qualcosa di nuovo e di utile. 

Quasi tutti, sono stati, alla fine della guerra, accusati di compromissione e spesso epurati da tutti i ruoli, ma molti sono riusciti a presentare difese acute e argomentate per la loro riabilitazione. 

Gian Gaspare Napolitano è stato uno di loro. 

Corrispondente dall’estero per testate giornalistiche, sceneggiatore, regista e scrittore. Chi si ritrovasse oggi a rileggere il libro postumo “Magia Rossa”, avrebbe la sensazione di rivivere una delle sue esperienze di viaggio da lui stesso considerata “tra le più significative”: la partecipazione ad una delle Missioni congiunte italo-messicane per il rilevamento dei gruppi indigeni condotta dal prof. Corrado Gini, direttore dell’Istituto di Statistica dell’Università la Sapienza di Roma, tra gli indiani Seri dell’isola del Tiburon, nello stato di Sonora a nord del Messico. 

È, questo, uno degli scritti più affascinanti di Napolitano, perché in forma di diario romanzato racconta da un punto di vista diverso, lontano dal rigore e dalla freddezza dei dati, proprio per questo più intrigante e fascinosa, la vera storia di una spedizione scientifica. 

Oggi si potrebbe dire che ha voluto lasciare delle osservazioni antropologiche centrate sui 164 sopravvissuti della popolazione d’indiani “Seri“ che vivevano sull’isola nel golfo della bassa California e le vicissitudini incontrate dal personale della missione durante lo svolgimento della stessa. 

Allargando la ricerca ai partecipanti alla missione, ho avuto modo di esplorare anche la figura del direttore della missione italiana, Corrado Gini, il cui archivio privato è stato acquistato qualche anno fa dagli Archivi Centrali dello Stato.

Gini è l’altro personaggio della storia e attorno a lui, “Italiano di Razza”, si muovono tutte le vicende legate alla spedizione. 

La ricerca tra i 145 scatoloni del fondo Gini, ancora da ordinare, mi ha permesso di isolare due scatole contenenti buste con circa 7000 foto e i relativi rullini di negativi o le corrispondenti lastre in bromuro d’argento.

Tra le foto, relative ai molteplici viaggi del prof. Gini, ho avuto la fortuna di individuare, grazie sempre alla puntuale descrizione che G.G. Napolitano ne aveva fatto, diverse buste contenenti foto della missione tra i Seri, alcune scattate sicuramente da G.G. Napolitano altre forse.

La corrispondenza di diverse fotografie con parti del racconto di Napolitano “Magia Rossa” regala una lettura visiva di quello che G.G. Napolitano aveva descritto nella seconda parte di “Magia Rossa” - una missione tra i Seris -.

La busta contiene 56 foto della spedizione di Gini che mostrano passo passo l’avvincente racconto fatto da Napolitano. Chi leggerà il libro e vedrà la mostra avrà modo di riconoscere in alcune foto l’arrivo all’Hotel Ramos di Hermosillo, dove Gini e Napolitano s’incontrarono con Carlos Basauri e i partecipanti messicani della missione: l’Hotel Ramos e le due macchine con il camion delle vettovaglie della missione parcheggiate davanti l’albergo; l’arrivo del gruppo di indiani Seris  capeggiati dal Gobernador Chico Romero; il viaggio attraverso il deserto di “Encinas”, tra giganteschi cactus organos; la sosta al ranch “dell’americano” per rifornirsi dell’acqua necessaria ai radiatori delle auto per raggiungere il porto di Baia Kino; la sosta nell’albergo di Baia Kino prima della partenza per l’isola di Tiburon; la spiaggia di Baia Kino con le manovre di carico delle attrezzature sulle barche; le immagini della navigazione verso l’isola del Tiburon attraverso il canale dell’Infernillo tra gabbiani, pellicani e  delfini; le immagini dei Seris all’arrivo della missione su Tiburon; il campo base della missione a Tiburon con la tenda dei rilevamenti; Corrado Gini, Carlos Basauri e la moglie Teresita all’opera con gruppi di Seris;   Napolitano all’ombra della tenda; Napolitano insieme ai componenti della missione o agli indiani o sui monti di Tiburon con quattro Seris, durante una battuta di caccia.

La presenza di un equivalente resoconto da parte di Gini su tutto il periodo di quattro mesi passato in Messico fa si che le due storie si possano incrociare e inoltre collegare a quella di un quest’altro eminente “Italiano di Razza”, anch’esso dimenticato,  che poco tempo prima si era recato due volte in Messico aprendo la via a contatti con persone e luoghi che successivamente a distanza di pochi anni sarebbero stati visitati da altri nostri protagonisti.

Le esperienze di viaggio e di vita dei tre personaggi Napolitano, Gini e Callegari, sembrano essere tracciate per una serie di esperienze documentarie. Napolitano, in particolare, è personaggio.  Presente alla guerra di Spagna e in quasi tutti i conflitti del periodo, ha lasciato traccia di queste sue esperienze in diversi titoli editoriali. Viaggiatore e documentarista in Sud-America è stato lui stesso autore di documentari, premiati a Cannes e a Berlino. Sceneggiatore e scrittore di testi per il Cinema, produce lui stesso un film tratto da un suo racconto “Tam Tam Mayumbe”, dove accanto a famosi attori internazionali del periodo, come Jean Vanel, Albertariz e Karima, recita uno sconosciuto Marcello Mastroianni .

È stato, per chiudere, un personaggio poliedrico e intrigante che ha saputo cavalcare gli anni della sua vita nello stile italiano della “Dolce vita” di via Veneto. Dai sofisticati salotti internazionali, passava tranquillamente ai deserti, alle fredde terre della Patagonia, alle verdi foreste amazzoniche e africane, o quelle rovine maya  e azteche dello Yucatan, sempre alla ricerca di una nuova storia da raccontare ma forse alla ricerca della sua di “storia”.

Mario Mineo 

  • GENRE
    Biografien und Memoiren
    ERSCHIENEN
    2009
    1. Dezember
    SPRACHE
    IT
    Italienisch
    UMFANG
    259
    Seiten
    VERLAG
    M. MINEO
    GRÖSSE
    140,3
     MB

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