I coperchi del diavolo

-…Ed è proprio lì che tu ti alzi di scatto e le tiri un pugno in piena faccia… lei cade dalla seggiola e rovina a terra zampettando sulla schiena come lo scarafaggio di Kafka, e tu le sputi addosso con disprezzo.
- Non fare il furbo, Antonio… ed è lì che io tirerò fuori una mia piccola idea che potrebbe anche funzionare …
- Cioè???
-…una mia piccola idea… a parte che sto ancora aspettando una conferma su un’altra cosa, un’altra mia piccola idea… comunque le mie piccola idee te le avrei pure confidate, se non fosse che mi stai prendendo ampiamente per il culo… e quindi non lo farò.
Traìna si alzò, piegò lateralmente il collo come Dustin Hoffman in Rain Man, e si avviò, nerastro e con passo rubato, al suo ufficio.
Una deliziosa e intelligente quarantenne racconta a un affascinato commissario Biason di avere dei sospetti sull’improvvisa morte di suo fratello, sospetti che puntano su sua cognata, una donna “orribile e terribile”, una sorta di vera incarnazione del Diavolo...
Per Cino Biason, commissario della Questura di Torino, e per l’ispettore-maresciallo Antonio Traìna, il suo geniale ma “strano” collaboratore, inizia così un nuovo caso, un’indagine informale ma serrata, che - pur se punteggiata dai consueti sfottò e battibecchi da vecchia coppia e da vari pranzi diversamente dietetici - li porterà, attraverso successive ondate di induzioni e deduzioni “a tavolino”, sempre più vicino alla sgradevole verità.