Il Neofuturismo Di Giacomo Balla. Il Neofuturismo Di Giacomo Balla.

Il Neofuturismo Di Giacomo Balla‪.‬

Annali d'Italianistica, 2009, Annual, 27

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Descripción editorial

La storiografia futurista ha la consuetudine di fermarsi poco dopo la meta degli anni trenta. L'ultimo periodo storico del movimento e gli avvenimenti immediatamente successivi, cioe gli anni in cui gli artisti futuristi erano ancora operativi subito dopo la guerra, sono oggetto di una sorta di autocensura: storici e studiosi preferiscono non occuparsene per motivi oscuri, anche se facilmente intuibili. Ad esempio, solo recentemente si e cominciato a studiare l'ultimo percorso di Giacomo Balla, artista controverso per la sua adesione al regime fascista e per alcune zone d'ombra della sua pittura. Eppure tra la fine della guerra e la sua morte, avvenuta nel 1958, Balla ha continuato a dipingere per almeno un decennio, cioe fino al momento in cui il deperimento fisico gli ha impedito di farlo. Ma io stesso, curando il catalogo generale della sua opera, ho avuto qualche difficolta a ricostruire gli ultimi anni della sua vita. Vorrei tornare ora sull'argomento per aprire qualche spiraglio in vista di una ricerca futura che dovrebbe essere condotta sull'insieme dei futuristi sopravvissuti alla caduta del fascismo e al termine della guerra. Il secondo dopoguerra vede lo svolgersi di due fenomeni, l'uno nell'altro, che determinano l'evoluzione della pittura di Balla. Dapprima il mercato americano scopre il futurismo, riconsiderandone il ruolo storico nello sviluppo dell'arte moderna europea; poi le neoavanguardie astratte, oggettuali e cinetiche, muovendosi alla ricerca di padri spirituali e di addentellati storici, rivalutano a loro volta gli artisti futuristi, in particolare Enrico Prampolini, Balla e Gino Severini, che in virtu di una certa affinita con le loro posizioni appaiono ora come dei precursori. Balla e ampiamente coinvolto nei due fenomeni, al punto di voler vivere una seconda giovinezza. A Roma, il rilancio delle esperienze d'avanguardia avviene con la fondazione dell'Art Club, il 23 ottobre 1945, da parte di Josef Jarema e Enrico Prampolini che riprende allora i contatti con Balla invitandolo a rinnovare le ricerche futuriste. Nella congiuntura storica del dopoguerra, l'astrattismo assume anche il significato di un'opposizione alla linea culturale del realismo propugnata dal P.C.I. di Togliatti. Ma Balla cerca soprattutto di difendere un suo ruolo storico, cioe di rivendicare la priorita delle sue ricerche d'inizio secolo rispetto alle tendenze astratte del dopoguerra. L'ultima fase del suo percorso si svolge cosi sotto il segno di un ritorno ai temi e alle forme del futurismo.

GÉNERO
Técnicos y profesionales
PUBLICADO
2009
1 de enero
IDIOMA
EN
Inglés
EXTENSIÓN
19
Páginas
EDITORIAL
Annali d'Italianistica, Inc.
TAMAÑO
176,6
KB

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