La Turchia di Erdogan
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Era dai tempi di Atatürk che un uomo non dominava la Turchia così a lungo come Erdogan. Erdogan arrivò al potere nel 2002, un anno dopo la nascita del suo partito AKP, e fu Primo Ministro per undici anni, prima di diventare, ad agosto del 2014, il primo presidente a elezione diretta nella storia della nazione. In teoria, il suo sarebbe stato un ruolo prestigioso ma di cerimonia, con scarso potere politico concreto. Ma la sua ambizione di dare all'incarico poteri più consistenti non sono mai state troppo velate.
Erdogan ha però molti sostenitori, che sottolineano gli anni di crescita economica ininterrotta della Turchia sotto il suo mandato. Infatti, il paese è cresciuto fino al 2014 a un ritmo medio del 4,5% all'anno e la Turchia è riuscita a diventare una potenza industriale, con un export in continua espansione e un'inflazione tenuta sempre sotto controllo. I suoi detrattori, per contro, vedono in lui un autocrate intollerante del dissenso, che non sopporta le critiche e non ha scrupoli a zittire i suoi oppositori, anche ricorrendo alle maniere forti se è necessario.
Erdogan è quindi un personaggio controverso a capo di una nazione importante sia per il suo peso economico che per la sua posizione geopolitica strategica, a cavallo fra l'Europa e il Medioriente. Per questo motivo, vale la pena cercare di capire meglio chi è Erdogan, qual è stata la sua parabola politica e qual è la situazione attuale della Turchia, saldamente in suo pugno.