Il rosso e il nero
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- 6,99 €
Description de l’éditeur
Il romanzo, pubblicato nel 1830, raffigura la Francia immediatamente precedente la rivoluzione del 1830, le opposizioni tra Parigi e la provincia, tra borghesia e nobiltà, tra gesuiti e giansenisti. Grazie alla sua capacità di rappresentare i rapporti tra i personaggi e la loro psicologia, Stendhal traccia un affresco della società reazionaria post-napoleonica, mostrando le ambizioni, il cinismo e l'ipocrisia di cui si nutrono quotidianamente i rapporti umani.
Il quadro rappresentato non è edificante, ma è inutile prendersela con l'autore, come dice Stendhal rivolgendosi al lettore: "Eh, signor mio! Un romanzo è uno specchio che si fa muovere lungo una strada maestra. Talvolta esso riflette ai vostri occhi l'azzurro del cielo, tal' altra il fango delle pozzanghere della strada. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà accusato da voi di essere immorale! Il suo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Ma accusate piuttosto la grande strada dov'è il pantano, e, più ancora, l'ispettore stradale che lascia stagnare l'acqua e formarsi il pantano."
Secondo Emile Zola "il nostro romanziere più grande, Stendhal, studiava gli uomini come se fossero degli insetti strani, che vivono e muoiono, spinti da forze fatali; suo solo cruccio era determinare la natura, l'energia, la direzione di queste forze; la sua umanità non simpatizzava con quella dei suoi eroi, restava superiore alla loro miseria e alla loro follia, si contentava di fare il suo lavoro di dissezione, esponendo in tutta semplicità i risultati del suo lavoro. L'opera del romanziere deve cessare dove comincia quella del moralista".
Cornice musicale: Concerto No. 1 di Chopin.