Flatlandia

"Flatlandia" è un romanzo matematico scritto da Edwin A. Abbott e pubblicato nel 1884. Il libro è ambientato in un mondo bidimensionale chiamato Flatland, abitato da forme geometriche che variano dal semplice punto alla complessa figura poligonale. La storia è narrata dal punto di vista di A. Square, un cittadino di Flatland che è essenzialmente un quadrato.
La trama segue le avventure di A. Square mentre esplora la sua società e interagisce con altre forme geometriche. Flatland è rigidamente organizzata in classi sociali basate sul numero di lati di ciascuna figura. I poligoni regolari sono gli aristocratici, mentre i poligoni irregolari costituiscono le classi inferiori. Le linee sono lavoratori e soldati, mentre i punti sono le donne, considerate esseri inferiori.
Un giorno, A. Square ha un incontro straordinario con una sfera tridimensionale proveniente da Spaceland (il mondo tridimensionale). La sfera tenta di spiegare a A. Square la nozione di una terza dimensione, ma A. Square fatica a capire. La sfera quindi lo porta in Spaceland per farlo sperimentare personalmente la terza dimensione.
Quando A. Square ritorna a Flatland, cerca di condividere la sua scoperta, ma viene respinto dalla società che considera eretico qualsiasi discorso sulla terza dimensione. La storia esplora temi di conoscenza, prospettiva, conformità sociale e limitazioni della percezione.
Con il passare del tempo, A. Square finisce per essere arrestato e portato davanti a un tribunale di figure di rango superiore. Mentre si difende, una misteriosa voce da sopra lo guida a sollevare una porzione del proprio corpo, portando la folla a vedere momentaneamente un'immagine tridimensionale. Tuttavia, il tentativo di rivelare la verità agli abitanti di Flatland si conclude in tragedia, e A. Square viene esiliato in una regione remota di Flatland.
"Flatlandia" esplora concetti matematici, filosofici e sociali attraverso il prisma di una società bidimensionale, utilizzando questa allegoria per affrontare le questioni di conformità, pregiudizio, conoscenza e la difficoltà di percepire dimensioni oltre la nostra esperienza diretta.