Gli strumenti di contrasto della ricchezza illecita: confische e sequestri

La centralità, avvertita sin dagli anni ottanta del secolo scorso, delle misure patrimoniali come strumento di contrasto della criminalità lucrogenetica si è accentuata a misura che cresceva la consapevolezza, per un verso, del carattere transnazionale degli illeciti e delle organizzazioni delinquenziali e, per altro verso, della necessità di rimeditare la natura delle diverse tipologie di confisca (e dei correlati sequestri), frutto di interventi legislativi che si sono tradotti in stratificazioni non adeguatamente meditate di norme.
Il volume, all’indomani di importanti pronunce della giurisprudenza interna, anche costituzionale, e sovranazionale, aspira a fare il punto su alcuni dei principali snodi problematici della materia, muovendo dai profili generali codicistici per poi confrontarsi con la disciplina settoriale (ad es., reati tributari o di riciclaggio o ancora illeciti legati alle attività di intermediazione finanziaria).
Particolare risalto è stato riservato a due profili che hanno assunto un notevole rilievo nella prassi e nella riflessione degli operatori: il tema della tutela dei creditori e delle garanzie procedimentali sempre più ricche approntate dal legislatore, che stanno conoscendo una nuova lettura da parte della giurisprudenza, sulla scia della valorizzazione della prospettiva ripristinatoria della confisca del profitto emersa in termini netti a seguito di Corte cost. n. 24 del 2019; la concreta gestione dei vincoli aventi ad oggetto aziende e partecipazioni sociali, ossia realtà che non possono essere confinate in una gestione statica, ma esigono, per la loro stessa conservazione, strategie dinamiche di sviluppo.