Il mito virtuista e la letteratura immorale
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Description de l’éditeur
Il mito virtuista e la letteratura immorale è uno scritto polemico del sociologo Vilfredo Pareto sul fenomeno del virtuismo.
Durante gli anni della stesura del Trattato di sociologia (1916) imperversavano in Europa rigidi atteggiamenti in difesa della virtù, della pulizia morale e del pudore e si moltiplicavano manifestazioni di intolleranza verso l'oscenità, o presunta tale. Questa ondata di moralismo venne promossa da alcuni associazioni che condannavano indistintamente il mondo pagano, le dottrine antisociali ed i concetti naturalistici, frammisti ad oscenità, della Grecia e di Roma antica. Pareto decise di intervenire sull'argomento ed invitando il governo Italiano a non perdere tempo "a pensare alle foglie di fico", quanto a preoccuparsi di denunciare i gravi problemi dell'Italia del tempo: miseria, corruzione, analfabetismo, il dominio della mafia e della camorra, le non sopite mire espansionistiche dell'Austria.
Vilfredo Federico Damaso Pareto (Parigi, 15 luglio 1848 – Céligny, 19 agosto 1923) è stato un economista, sociologo e ingegnere italiano. Con Gaetano Mosca fu tra i teorici della corrente politica dell'elitismo. Di grande versatilità mentale, Pareto è stato tra le menti più eclettiche vissute nella seconda metà dell'Ottocento e all'inizio Novecento. Le sue capacità spaziavano dall'economia politica alla teoria dei giochi, all'ingegneria, alla matematica, alla statistica e alla filosofia.