Rerum Uchronicarum Fragmenta Rerum Uchronicarum Fragmenta

Rerum Uchronicarum Fragmenta

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Descripción editorial

“Che cosa sarebbe successo se...?”. Questa domanda ha accompagnato l’uomo fin dall’alba dei tempi, stimolando la sua immaginazione e dando vita a infinite opere letterarie. In fondo è proprio tale quesito a segnare la differenza tra la storia e la narrativa. Come scriveva Aristotele (Poetica 1451b) “lo storico e il poeta si distinguono perché uno narra eventi avvenuti, l’altro eventi che possono avvenire”. Solitamente la narrativa pone vicende verosimili su uno sfondo reale (come nei romanzi storici e d’attualità) o vicende (in)verosimili in contesti non reali (come accade nel genere fantasy o fantascientifico). Ma cosa accade se vicende verosimili sono poste su uno sfondo storico non reale, ma verosimile? La risposta è l’ucronia. Questo genere letterario ha avuto grande fortuna nell’ultimo secolo, ma non era sconosciuto (almeno in nuce) nel mondo antico. Infatti già Erodoto (Storie, VII, 139, 2-3) e Livio (Ab Urbe condita libri, IX, 17) immaginano, rispettivamente, una resa degli ateniesi ai persiani e un attacco di Alessandro Magno contro Roma. Da queste suggestioni nascono i primi due racconti di Rerum Uchronicarum fragmenta: Autonomia e libertà e Alessandria Hesperia. Personaggi realmente esistiti agiscono in un contesto che, per volere del fato o per un capriccio della sorte, non è mai diventato reale. Questo accade anche in Roma delenda est, che immagina una vittoria cartaginese nelle Guerre Puniche. Come in tutte le ucronie di questo libro, un unico evento, semplice, quasi banale, ha determinato un futuro diverso. La decisione di un generale, una pistola che si inceppa, una guarigione inaspettata, una congiura riuscita potevano (e possono) cambiare la storia. Rerum Uchronicarum fragmenta vuole essere non solo una raccolta di venti racconti ucronici, ma anche una riflessione sull’importanza che le scelte individuali hanno nella storia. Il destino degli uomini e dei popoli non è mai inevitabile. Come diceva Appio Claudio Cieco, faber est suae quisque fortunae.

GÉNERO
Historia
PUBLICADO
2015
31 de julio
IDIOMA
IT
Italiano
EXTENSIÓN
290
Páginas
EDITORIAL
Meligrana Giuseppe Editore
VENDEDOR
Draft2Digital, LLC
TAMAÑO
448.6
KB