Il senso della vita

Scrivere è cavalcare il drago, è soffrire, è amare, è vivere: la vita si fa scrittura attraverso il pensiero che genera la Parola. “La vita è altrove” affermava Arthur Rimbaud. Ma se la vita è altrove, ciò non significa che questo mondo misteriosamente miracoloso va abbandonato, ma che ne vanno amate di più le profondità e le superfici, il buio e la luce, l’ordine e le imperfezioni, attraverso l’esercizio dell’immaginazione. Ma per “immaginare” bisogna aver molto letto. L’esercizio della lettura evoca apparizioni che ci mostrano tutte le vite che potremmo vivere e di conseguenza tutti i mondi che esistono “dentro” il mondo. 
Antonio Tufano in Il senso della vita è partito da questi presupposti per creare una mappa letteraria personale che vuole essere una felice autobiografia di tutti, una sorta di romanzo “collettivo”, scritto avendo sempre in testa se stesso al centro del coro di coloro che lo hanno preceduto e che sono fortunatamente vivi dentro di lui, dei suoi contemporanei che vanno alla ricerca del senso del vivere a proprio rischio e pericolo, ma anche e soprattutto dell’eco futura di quelli che verranno dopo di lui a chiedersi il perché delle cose. 

Maria Pia De Martino