Wolf Hall
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Publisher Description
Vincitore Man Booker Prize 2009
Il miglior libro del XXI secolo secondo «The Guardian»
Thomas Cromwell era il figlio di un fabbro di Putney. Un uomo capace di redigere un contratto e addestrare un falco, di disegnare una mappa e sedare una rissa, di arredare una casa e corrompere una giuria. Architetto machiavellico del regno di Enrico viii e artefice dei destini della dinastia dei Tudor, il protagonista del pluripremiato romanzo di Hilary Mantel emerge qui in tutta la sua contraddittoria umanità. Cromwell venuto dal nulla, dedito ai mestieri più disparati – mercenario in Francia, banchiere a Firenze, commerciante di tessuti ad Anversa – in virtù delle sole doti intellettuali; Cromwell, di cui il re si servirà per ottenere il divorzio da Caterina d’Aragona e sposare Anna Bolena, dando così un nuovo corso alla storia della Chiesa inglese. Hilary Mantel ci dà un ritratto dell’Inghilterra dei Tudor nel quale il fascino di un’epoca lontana conosce uno splendore rinnovato che, pur senza tradire la cronaca degli eventi, nulla ha in comune con la polverosa distanza di una remota pagina di storia: perché in Wolf Hall riusciamo a sentire l’odore acre della lana impregnata dalla pioggia e della terra sotto i piedi, il rilievo delle ossa sotto la pelle, il solco lasciato dai carri nel fango, il fruscio dei topi nei materassi. La pregnanza della scrittura di un’autrice già celeberrima in patria, che dà ora voce e sostanza al suo capolavoro, dilaga in una decodifica ironica e precisa della corte inglese: fino a mostrarne l’ossatura segreta, a ribaltarne le prospettive e il canone. E a regalarci un affresco storico straordinario.
«Mantel scrive bene e non ha ritenuto opportuno dimenticarsene. Potrei dire che addirittura ha uno stile. È una scrittrice, ecco, non solo una narratrice. E infine, ha lavorato su un patrimonio di erudizione sterminato, ma non sta a ricordartelo in continuazione. Thank you, Madam».
Alessandro Baricco
«Hilary Mantel non scrive romanzi storici. Prende un periodo storico, lo attraversa per anni studiando ogni documento possibile, ne studia i personaggi e poi racconta la loro storia come se fosse un testimone del loro tempo, trasformandoli in persone vere. Meravigliosa scrittrice… trascinante, poetica, crudele, stordente».
Natalia Aspesi
«Jane Austen, Virginia Woolf, Hilary Mantel. Sappiamo chi sono le prime due, potrebbe essere il momento di conoscere meglio la terza donna più importante della letteratura inglese».
Enrico Franceschini, «la Repubblica»
PUBLISHERS WEEKLY
Henry VIII's challenge to the church's power with his desire to divorce his queen and marry Anne Boleyn set off a tidal wave of religious, political and societal turmoil that reverberated throughout 16th-century Europe. Mantel boldly attempts to capture the sweeping internecine machinations of the times from the perspective of Thomas Cromwell, the lowborn man who became one of Henry's closest advisers. Cromwell's actual beginnings are historically ambiguous, and Mantel admirably fills in the blanks, portraying Cromwell as an oft-beaten son who fled his father's home, fought for the French, studied law and was fluent in French, Latin and Italian. Mixing fiction with fact, Mantel captures the atmosphere of the times and brings to life the important players: Henry VIII; his wife, Katherine of Aragon; the bewitching Boleyn sisters; and the difficult Thomas More, who opposes the king. Unfortunately, Mantel also includes a distracting abundance of dizzying detail and Henry's all too voluminous political defeats and triumphs, which overshadows the more winning story of Cromwell and his influence on the events that led to the creation of the Church of England.