29 maggio 1176. Barbarossa sconfitto a Legnano

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Descrizione dell’editore

Quando il giovane ed energico Federico Barbarossa viene incoronato re dItalia a Monza nel 1155, non immagina certo quello che il futuro gli riserva. Sa che per linerzia dei suoi predecessori le città della Lombardia, nome con il quale sintende lintera pianura padana, si sono abituate a governarsi da sole, a farsi la guerra per promuovere gli interessi commerciali dei loro mercanti, e persino a battere moneta; ma dora in poi le cose cambieranno.Lanno prima, a Roncaglia, gli specialisti di diritto romano convocati dal Barbarossa avevano confermato che a lui spettava il potere pubblico su tutto il regno, e tutti erano tenuti a ubbidirgli; dovunque in Europa, del resto, il senso dello stato e il dovere dellobbedienza al re stanno tornando in vigore, dopo essere stati a lungo in declino.Ma Milano è troppo popolosa e troppo ricca per accettare di rinunciare alla sua autonomia. Dopo ventanni di guerra quasi ininterrotta, punteggiata da reciproche atrocità, il Barbarossa viene sconfitto dai Milanesi a Legnano, e il suo tentativo di modernizzazione è archiviato per sempre: ancora a lungo, lItalia non è destinata ad essere una monarchia unitaria, ma un coacervo di sfere dinfluenza cittadine perennemente in contrasto fra loro.

GENERE
Storia
PUBBLICATO
2012
18 maggio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
20
EDITORE
Editori Laterza
DIMENSIONE
634,2
KB

Recensioni dei clienti

tulip61 ,

29 maggio 1176. Barbarossa sconfitto a Legnano.

In poche pagine Alessandro Barbero riesce a raccontare in maniera semplice, efficace e veritiera la dinamica di un evento storico che potrebbe aver influenzato il destino unitario di un'intera nazione.

rifugio pirlo ,

Di facile lettura molto buono

Un buon libro da leggere tutto d un fiato

Debbyhr ,

Da leggere!

Come al solito un ottimo saggio da parte di Alessandro Barbero che permette di rinfrescare la memoria su una parte della nostra storia che spesso viene fatta studiare in maniera poco approfondita. Facile e scorrevole e davvero ben scritto! Complimenti professore!

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