Basta piangere! Basta piangere!

Basta piangere‪!‬

Storie di un'Italia che non si lamentava

    • 3,7 • 39 valutazioni
    • 7,99 €
    • 7,99 €

Descrizione dell’editore

«Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L'Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C'erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un'opportunità.» Aldo Cazzullo racconta ai ragazzi di oggi la storia della sua generazione e quella dei padri e dei nonni, «che non hanno trovato tutto facile; anzi, hanno superato prove che oggi non riusciamo neanche a immaginare. Hanno combattuto guerre, abbattuto dittature, ricostruito macerie. Hanno fatto di ogni piccola gioia un'assoluta felicità anche per conto dei commilitoni caduti nelle trincee di ghiaccio o nel deserto. Mia bisnonna sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d¿amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L¿altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino?». I nati negli anni Sessanta non hanno vissuto la guerra e la fame; ma sapevano che c¿erano state. Hanno assorbito l¿energia di un Paese che andava verso il più anziché verso il meno. Hanno letto il libro Cuore, i romanzi di Salgari, Pinocchio, i classici. Non hanno avuto le opportunità dell¿era digitale, scrivevano lettere e non mail o sms, ma proprio per questo hanno conosciuto il tempo in cui le parole avevano un valore. Basta piangere! rievoca personaggi, canzoni, film, libri e oggetti di un'Italia che si accontentava di poco: Yanez e Orzowei, il mago Silvan e le piste per le biglie, i Giochi senza frontiere e la Febbre del sabato sera, i miti dello sport e della musica, le mode effimere e i cambiamenti profondi. Attraverso il racconto degli ultimi decenni, Aldo Cazzullo ricostruisce l'inizio della crisi e il modo in cui se ne può uscire: i quarantenni, anziché beccarsi come i capponi di Renzo, si uniscano per cambiare il Paese. E i ragazzi smettano di piagnucolare per qualcosa che ancora non conoscono e che dipende soprattutto da loro: il futuro.

GENERE
Politica e attualità
PUBBLICATO
2013
22 ottobre
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
144
EDITORE
Mondadori
DIMENSIONE
609,6
KB

Recensioni dei clienti

Fausto40 ,

Migliore la seconda parte.

La prima parte sembra di rileggere molte cose dette anche da altri con la differenza, però, che spesso si sorride.
La seconda parte, quella più contemporanea, è sicuramente bella e interessante

Davide Canino ,

Un libro da leggere

Credo che abbia inquadrato come siamo e da dove veniamo, un libro che consiglio sicuramente di leggere.

Altri libri di Aldo Cazzullo

La guerra dei nostri nonni La guerra dei nostri nonni
2014
A riveder le stelle A riveder le stelle
2020
Peccati immortali Peccati immortali
2019
Quando eravamo i padroni del mondo Quando eravamo i padroni del mondo
2023
Mussolini il capobanda Mussolini il capobanda
2022
Giuro che non avrò più fame Giuro che non avrò più fame
2018

Altri hanno acquistato

La portalettere La portalettere
2023
Il colibrì Il colibrì
2019
La misura del tempo La misura del tempo
2019
L'enigma della camera 622 L'enigma della camera 622
2020
I leoni di Sicilia I leoni di Sicilia
2019