Così è la vita
Imparare a dirsi addio
-
- 8,99 €
-
- 8,99 €
Descrizione dell’editore
Dell'invecchiare, dell'essere fragili, inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai bambini è negata l'esperienza della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta sono fonte di frustrazione e di vergogna. L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte donne nella prigione del corpo perfetto e le inchioda dentro un presente mortifero, incapace di darci consolazione, perfino felicità.
In questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo in forza.
«Penso a Stefania Sandrelli morente che, ne La prima cosa bella, chiede a suo figlio quarantenne se ha bisogno di mutande, calzini. Poi sospira: "Però ci siamo tanto divertiti".
È una fatica, raccontarsela tutta, ma una grande soddisfazione, un sollievo e una cura.
Un'avventura magnifica. Ci siamo tanto divertiti, si dice sempre alla fine».
***
«Per raccontare la vita com'è, bisogna cominciare dalla fine, dalla morte, così difficile da affrontare e da spiegare ai bambini(...) "Dare un nome a quello che non si può dire, entrare con un salto nel regno segreto e farlo in compagnia, addirittura"(...)»
Annalena Benini, «Io Donna»
Recensioni dei clienti
Così è la vita
Un libro che merita proprio.
Un libro raro
Splendido,elegante come tutti quelli di Concita, lo chiudi e capisci di aver visto un altro lato di te e del mondo
Grazie
Così è la vita
Nella nostra società la morte non è più accettata come parte della vita, come se dovessimo essere eterni e la dipartita di qualche persona cara fosse un distacco insopportabile. Al più persone molto "religiose" si rifugiano nel pensare alla vita eterna, sempre però rifiutando il distacco e pensando che ci si rivedrà, forse, probabilmente, nelle stesse sembianza. Questo magnifico libro ridona alla morte la sua giusta dimensione, rendendole la giusta dimensione come di uno degli aspetti ineluttabili della vita. Aspetto ineluttabile, ma non così drammatico, anche in una visione molto laica. In tutto il libro c'è un delicatissimo atteggiamento di rispetto per la morte, anche pensando ad aspetti quasi umoristici trattati. Davvero bellissimo!