In Siberia
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Descrizione dell’editore
È solo da pochi anni che per la prima volta i viaggiatori stranieri possono muoversi all’interno della Siberia senza troppi problemi. Risalendo il grande fiume Enisej fino all’Artico, attraverso le montagne che increspano la Mongolia, e poi a est verso il fiume Amur, il Pacifico e il gulag abbandonato nella Kolyma, Colin Thubron ha viaggiato sulla Transiberiana, ha navigato i fiumi, ha preso autobus e camion di passaggio, muovendosi tra i popoli che più hanno risentito del collasso del comunismo e della frantumazione dell’Unione Sovietica. Sul suo percorso ha incontrato buddisti e animisti, sette cristiane, comunisti reazionari e quello che rimane di un fumoso progetto di Stato ebraico in Asia; è stato nel luogo dove hanno assassinato l’ultimo zar, al villaggio di Rasputin, nelle tombe degli antichi sciti preservate dal ghiaccio e sulle rive del Bajkal, il lago più profondo e antico del mondo, percorrendo qualcosa come 24.000 chilometri attraverso la regione terrestre più selvaggia e più crudamente violentata dall’uomo. Vivido e appassionato, ma anche pervaso di una sottile vena di umorismo, il racconto del viaggio di Thubron è anche e soprattutto l’incontro con un popolo che, uscito a pezzi dalle rovine del comunismo, è entrato in una dimensione privata dalle forme più diverse, spesso incredibilmente strane.
PUBLISHERS WEEKLY
Many adventurers plunge into Siberia in search of untrammeled roads or unspoiled grandeur; only a handful bring with them a significant knowledge of the land's history, geology and wildlife. Even rarer are those who relay the experience as magically as does this award-winning author. Thubron (The Lost Heart of Asia) recounts a journey studded with fantastic encounters: in Pokrovskoye, a peasant who claims to be a descendant of Rasputin wrestles with his own identity as he nears the age of the infamous holy man's death; in Omsk, wizened grandmothers talk of skinny-dipping in holy water; in the Pazyryk valley, excavators remove a prince, his concubine and a team of stallions from two and a half millennia of frozen slumber; in Kyzyl, a local shaman places an order for Scottish walrus tusks. The author marvels: "wherever I stopped seemed atypical, as if the essential Siberia could exist only in my absence." In fact, that phantom essence pervades Thubron's journey, which stretches from the site of the grisly murder of the Romanovs to the Far Eastern epicenter of the brutal penal camp system that killed millions of Soviet citizens. More than a report of an inquisitive traveler's adventures, Thubron's account doubles as a haunting elegy to the victims of the bloodshed and hardship that are Siberia's most lasting legacy. Only his tender treatment of Siberia's enchanting characters and extraordinary natural beauty brighten what would be an otherwise dark and desolate path. 4-city Author tour.
