Jazz e fascismo Jazz e fascismo

Jazz e fascismo

Dalla nascita della radio a Gorni Kramer

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Descrizione dell’editore

La musica jazz e il fascismo, in Italia, si sono diffusi quasi simultaneamente. A partire dagli anni Trenta, il regime mussoliniano ha sviluppato nei confronti di questo genere musicale una crescente avversione, al punto da finire a osteggiarlo con norme e divieti: il jazz era visto come una minaccia, una pericolosa moda d’oltreoceano che rischiava di avvelenare la purezza della tradizione italiana. Nonostante censure e incomprensioni, il pubblico (grazie alla sua diffusione radiofonica e discografica e all’attività dei primi importanti jazzmen italiani, tra i quali Gorni Kramer e Natalino Otto) ha invece dimostrato di apprezzarlo particolarmente e di coglierne la portata di indiretta avversione ideologica al regime. Questo saggio di Luca Cerchiari, basato su una vasta documentazione storiografica e musicologica, analizza la contraddittoria ma sorprendente penetrazione del jazz in Italia nel suo periodo di massima repressione. Il volume propone inoltre gli isolati ma acuti scritti sulla musica afro-americana di Filippo Tommaso Marinetti, Massimo Mila e Alfredo Casella ed è arricchito da un’intervista a Romano Mussolini, figlio del Duce, pianista jazz di professione.

GENERE
Storia
PUBBLICATO
2019
30 maggio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
231
EDITORE
Mimesis Edizioni
DATI DEL FORNITORE
Edigita S.r.l
DIMENSIONE
9,5
MB
Mina Mina
2020
Storia del musical Storia del musical
2017
Dal ragtime a Wagner Dal ragtime a Wagner
2020
Intorno al jazz Intorno al jazz
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2023