La Pianura padana irrigua: storia e prospettive
Terra, acqua, lavoro (Aladino)
Descrizione dell’editore
Alla base dell’allestimento in forma di dizionario di questo strumento didattico sta più di un convincimento. In primo luogo si è ritenuto opportuno avviare un tentativo volto a offrire una concezione dinamica del paesaggio padano e dei suoi elementi costitutivi, mettendone in risalto la dimensione spazio-temporale, osservata da molteplici angolazioni (le singole voci) raccordate fra loro dal comune obiettivo di sospingere all’analisi dei mutevoli rapporti tra gli uomini e gli ambienti. Secondariamente si è pensato alla duttilità di uno strumento composto di tessere (le singole voci) che si prestassero, a seconda dei metodi e delle finalità del docente, sia a venir utilizzate per dar forma, attraverso i rinvii da voce a voce, a variegate composizioni a mosaico, dalle più semplici alle più complesse, sia a essere analizzate e approfondite singolarmente con l’ausilio della bibliografia indicata, di quella reperibile dal docente stesso o ancora con il ricorso ai contributi di altre discipline. Il fine è quello di invitare ad aprire nuove finestre, porre nuovi interrogativi e ampliare prospettive.
È parso inoltre che la forma del dizionario potesse agevolare la comprensione del configurarsi del paesaggio preso in esame come uno spazio che si è venuto costruendo nel tempo –”un immenso deposito di fatiche”, secondo le parole dello studioso ottocentesco Carlo Cattaneo- e che va osservato e analizzato soprattutto attraverso la conoscenza dei patrimoni culturali, delle strutture sociali, delle situazioni economiche, politiche e demografiche delle società umane che con esso si sono incontrate nel corso del tempo. Le singole voci aiutano a rendere meglio percepibile questa costruzione che non si arresta mai, che si rifà in continuazione, creando un intrico di insediamenti, campi, vie terrestri e vie d’acqua, canali di irrigazione, mulini, ponti, attrezzi, fabbriche che si affiancano l’uno all’altro, rendendo il mosaico sempre più complesso e richiedendo un’analisi sempre più approfondita. Condizione necessaria, quest’ultima, per orientare, sperabilmente migliorandole, le future scelte politiche e amministrative riguardanti i rapporti tra gli uomini e il paesaggio padano.
Infine, si desidera chiedere al docente di non pretendere dal dizionario l’impossibile, e cioè che sostituisca una biblioteca sulla storia della pianura padana e degli uomini che l’abitarono e l’abitano. La bibliografia sul tema è sterminata e nel dizionario se ne è fornita una selezione che avrebbe potuto allungarsi a dismisura.