La stanza numero 30 La stanza numero 30

La stanza numero 30

Cronache di una vita

    • 4,2 • 33 valutazioni
    • 11,99 €
    • 11,99 €

Descrizione dell’editore

Arrivata nel 1979 alla procura di Milano, Ilda Boccassini capisce subito che la vita non sarà facile. Raccogliendo il palese malumore dell’allora procuratore, il “Corriere della Sera” commenta il giorno stesso che “il lavoro inquirente poco si adatta alle donne: maternità e preoccupazioni famigliari male si conciliano con un lavoro duro, stressante e anche pericoloso”. Inizia così per “Ilda la rossa” un corpo a corpo dentro e fuori la procura, che durerà fino al giorno della pensione, nel dicembre 2019. Il lavoro è duro, certo, ma entusiasmante già dal primo periodo, a partire dai successi ottenuti insieme a Giovanni Falcone nell’indagine “Duomo connection”, che svela la presenza di Cosa nostra a Milano. Fino al giorno in cui tutto finisce e tutto comincia: il 23 maggio 1992, lo squarcio sull’autostrada,
la strage di Capaci. Si parte allora per la Sicilia, bisogna indagare su quelle morti, sconsigliata da tutti, perseguitata dal senso di colpa per i figli lasciati a Milano. Ma è necessario capire, dare giustizia. Il ritorno in procura,
nella stessa stanza numero 30, è già Seconda repubblica e sarà segnato dai processi Imi-Sir, Lodo Mondadori, “Toghe sporche”, che la portano ad affrontare anche Silvio Berlusconi, fino agli anni duemila con il caso Ruby. E con quei processi, l’inizio di una campagna d’odio che dura da decenni.
Queste pagine ripercorrono gli avvenimenti da uno straordinario punto di vista: quello di una donna libera, sotto la toga e nella vita che ha scelto, con la forza di pochi e la fragilità di tutti.

GENERE
Politica e attualità
PUBBLICATO
2021
7 ottobre
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
457
EDITORE
Feltrinelli Editore
DIMENSIONE
1,5
MB

Recensioni dei clienti

pietrospignese ,

Interessante, ma a volte troppo ”lunga”.

La prima parte , dove la scrittrice parla dei sacrifici per entrare in magistratura , è stata veramente bella e interessante. Per me che però non sono un avvocato, ho fatto fatica a seguirla nei racconti tecnici dei vari processi e reputo che le lettere che riceveva dai cittadini comuni, poteva scremarle. Il libro comunque è un bel documenti di una donna che ha rinunciato a tutto ( tranne alla mia Ischia )per l’ideale in cui ha sempre creduto. A me il libro tutto sommato è piaciuto.

Sempronia74 ,

Libro affascinante

Libro affascinante: si legge tutto con vero piacere. La determinazione, la forza e il coraggio della Donna Ilda Boccassini sono esemplari. Non è mai facile seguire e perseguire il proprio desiderio, assumendosene appieno la responsabilità. Ma lei, con la schiena dritta sempre e dinanzi a difficoltà cui molti uomini si sarebbero e si sono fermati, è riuscita.
Ilda Boccassini è una Donna la cui presenza e il cui eccelso operato, ci hanno fatto e ci fanno ben sperare, che ad adoperarci, a nostra volta e ognuno nel proprio piccolo, si possa anche riuscire a rendere questo mondo un po' più vero e giusto.

Vincenzino62 ,

Non tutto cambia

Giovane procuratore (con tale titolo esercitavano i neo avvocati nel loro primo lustro di professione) lessi con trasporto L’elogio dei giudici scritto da un avvocato di Piero Calamandrei, rimanendone folgorato per la chiarezza d’idee e per l’energia che ne promanava, per non dire delle altre meravigliose doti di quell’opera, sempre attuale.
Dopo 33 anni difficili di toga, ho avuto in regalo lo stesso entusiasmo ed emozioni simili dalla lettura de La stanza num 30, di Ilda Boccassini
Due menti illuminate, giuridiche, forgiate dai rispettivi conflitti, trattano di fatto lo stesso tema, con toni molto diversi.
Lui è più diplomatico, Lei più diretta, ma molto timida nel titolo.
Calamandrei si dichiara fin da subito, con sibillina ed ironica diplomazia!
Boccassini sl nasconde dietro un titolo inconferente, da romanzo rosa, che tradisce il contenuto dell’opera e la personalità dell’autrice.
Avrebbe meritato pienamente un più coraggioso e colorato Dileggio dei giudici, scritto da un magistrato.
Vincenzo Calderoni