L'Acerba L'Acerba

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L'Acerba è un trattato scientifico composto di 4.865 versi in sestine che l'autore, Cecco d'Ascoli, chiama "mosse".

I critici letterari hanno attribuito al titolo di questo poema molti significati, alcuni dei quali sicuramente da escludere. Dopo l'edizione critica a cura di Marco Albertazzi è evidente che il termine Acerba, riduzione del titolo completo di "acerba etas", "acerba vita", ha inteso riferirsi alle questioni inerenti alla vita mondana che è appunto acerba rispetto a quella matura raggiungibile soltanto dopo la morte.

Il poema è una raccolta scientifica di più ampia fruibilità. In esso, infatti, Cecco dimostra di avere la mentalità del maestro al quale piace insegnare con passione e con gusto impartire un insegnamento rigorosamente scientifico rispettoso della "verità della scienza" del suo tempo. Egli perciò, spinto da ragioni didattiche, da una parte cerca di vivacizzare una materia incomprensibile ed astratta; dall'altra si scaglia aspramente contro la poesia fatta di favole. Suo bersaglio preferito è la Divina Commedia di Dante vista come la negazione della "scienza vera", riepilogata da lui nell'Acerba, che è stata definita da Gianfranco Contini l' "Anti Commedia". Infatti alla base delle convinzioni e delle conoscenze fisiche e naturali professate da Cecco, oltre al pensiero filosofico scientifico di Aristotele e quello di Tommaso d'Aquino c'è la conoscenza del pensiero dei filosofi arabi all'epoca dominanti. Sulla base delle loro teorie discute delle questioni scientifiche più dibattute nella società in cui viveva.

Per esempio, dell'ordine dei cieli, della terra, delle eclissi, della natura dei fenomeni atmosferici, delle Virtù o delle scienze occulte. Il poema rimase incompiuto, perché le sue opinioni scientifiche e teologiche giudicate eretiche, lo fecero condannare ad essere bruciato vivo sul rogo.

GENERE
Mode, tendenze e casa
PUBBLICATO
2013
20 gennaio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
277
EDITORE
Mirco Tangherlini
DIMENSIONE
6
MB

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