Liberi di crederci
Informazione, internet e post-verità
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Descrizione dell’editore
La verità è un concetto labile e sfuggente che coesiste con un essere umano emotivo e imperfetto, limitato nelle sue capacità conoscitive. L’avvento di internet, e soprattutto dei social network, ha facilitato l’accesso a una grande massa di informazioni senza mediazioni, e ha generato l’illusione che questa porta d’ingressoconducesse alla conoscenza, fino ad allora prerogativa delle élite. La rete però sta tradendo le aspettative di molti, producendo, più che un’intelligenza, una disinformazione pericolosa (e spesso strumentalizzata) e una grave radicalizzazione nell’opinione pubblica. Così, a colpi di paradossi e cortocircuiti, il World EconomicForum nel 2013 ha inserito la disinformazione nella lista delle minacce globali, molte delle quali (da Trump alla Brexit, fino ai movimenti antivaccinisti) sembrano oggiaver preso forma; e secondo l’autorevole Oxford Dictionary, “post-truth” è diventata la parola del 2016.
Recensioni dei clienti
Mi è piaciuto
Il concetto fondamentale, la colonna portante del libro è che alla fine guardiamo quello che vogliamo vedere e sentiamo quello che vogliamo sentire; nonostante l’avvento di internet e dei social network le mille nuove idee e punti di vista differenti spingono l’uomo a rifugiarsi in una nicchia sempre più ristretta di idee e pensieri affini.
Cerchiamo su google e sui vari social solo conferme ed approvazione per i nostri punti di vista, raramente cerchiamo di smentirci. Paradossalmente diveniamo più chiusi meno sociali e rigidi, proprio adesso nell’era dell’informazione, in cui invece si auspicherebbe l’esatto contrario. Internet è divenuta la principale fonte di bugie che piano piano hanno scardinato i pochi punti fermi degli uomini, creandone degli altri su misura per ognuno.