L'uomo non è che una canna. L'uomo non è che una canna.

L'uomo non è che una canna‪.‬

Fragilità e dimensione spirituale

Descrizione dell’editore

«L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante», scriveva Blaise Pascal nel XVII secolo; e già nel I sec. d.C. Seneca diceva che «Noi viviamo come se dovessimo vivere sempre, non riflettiamo mai che siamo esseri fragili». Per la sua quarta edizione, il "Premio Paolo VI per l'arte contemporanea" propone un’indagine sul tema della fragilità, intesa quale umana e terrena chiave di accesso alla vita spirituale, alle domande sulle “cose ultime”; quale forma di una cultura intesa come cura dell’anima, delle sue sofferenze, delle sue ansie, delle sue contraddizioni. È insita nella natura umana l’interrogazione continua circa la propria vulnerabilità davanti all’imperscrutabilità del cosmo, la sostanziale istantaneità del proprio essere al mondo, nonché circa il senso profondo e ultimo dell’esistenza, e quindi sull’opportunità di non trascurare mai le questioni veramente essenziali. Un coacervo di considerazioni esistenziali davvero complesso, ma allo stesso tempo estremamente ricco di aperture e soprattutto di domande sul senso, che giungono infine a farci riflettere sull’uomo e sulla sua ineliminabile tensione spirituale verso l’assoluto. I sei artisti selezionati - Fabio Bix, Asako Hishiki, Camilla Marinoni, Sara Munari, Camilla Rossi e Gianluca Vanoglio - hanno condensato nelle opere esposte il proprio modo di affrontare il tema della fragilità e di connetterla alla sfera spirituale, in un dialogo collettivo in cui si alternano e si confrontano dialetticamente lavori assai distanti tra loro per tecnica e linguaggio, ma tutti accomunati da una ricerca di assoluto, di infinito, di ineffabile.

GENERE
Arte e intrattenimento
PUBBLICATO
2023
5 giugno
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
33
EDITORE
Studio 361
DIMENSIONE
90,6
MB

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