Maat, La Dea della Giustizia Dell'Antico Egitto
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Descrizione dell’editore
Per capire l'essenza di una civiltà abbiamo bisogno di capirne l'idea di giustizia. Nell'antico Egitto, c'era una dea onnipresente che si chiamava Maat. Questa dea è stata considerata dagli scienziati occidentali come la “dea della verità-giustizia”, ma allo stesso tempo essi hanno ammesso di non avere capito bene il concetto di Maat che è rimasto oscuro perché è stato creato da gente che aveva una mentalità molto diversa dalla nostra.
Ed è vero che l'antico Egitto aveva una maniera di percepire il mondo all'opposto della nostra. Noi, siamo incentrati sull'aspetto materiale del mondo, mentre loro erano incentrati sull'aspetto immateriale più importante del mondo: sulla vita. Molti testi ritrovati dimostrano che per gli antichi Egiziani, Maat era la luce solare che infondeva la vita. Quindi, per loro, la giustizia consisteva nel far circolare la vita nel microcosmo e nel macrocosmo: uno scopo del tutto ignorato dalla giustizia moderna!
Una volta trovata questa chiave di comprensione, i testi egiziani che parlano di Maat e l'iconografia (specialmente la scena chiamata “della psicostasia” o “del giudizio dei morti” che mostra Maat in azione) rivelano all'uomo moderno i loro “segreti”.
Questo studio universitario, basato sulle fonti accademiche dell'egittologia, della filosofia del diritto e della storia delle religioni apre nuovi orizzonti per capire meglio questa affascinante civiltà e approfittare delle sue conoscenze sull'energia solare e sulla maniera di usarla per creare un mondo prospero materialmente e “vitalmente”, cioè pieno di vita, di felicità, di salute mentale e fisica.
La dott.ssa Anna Mancini, è nata in Francia da genitori Italiani. Ha studiato la filosofia del diritto a Parigi e la filosofia della mente a Londra. Appassionata dallo studio del sogno, Anna Mancini, ha fatto più di venti anni di ricerche sul processo onirico e ha creato a Parigi: Innovative You, un'organizzazione dedicata allo studio del sogno creativo.
Le immagini dell'antico Egitto furono concepite per “informare” l'inconscio, come fanno anche le immagini dei sogni. Quindi siamo fortunati ad avere uno studio su Maat fatto da una ricercatrice che riunisce sia le capacità razionali accademiche sia un'esperienza del processo onirico che le permette di capire molto meglio l'iconografia dell'antico Egitto.