Mai Più Mai Più

Mai Pi‪ù‬

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Descrizione dell’editore

Il cielo si riempì di crepitii e boati.
Dopo alcuni secondi, così come era cominciato, senza preavviso tutto finì. Furono avvolte dal silenzio mentre anche l’aria smetteva di muoversi. Nel cielo si stagliava lontana la sagoma di un aereo da guerra.

Da quel giorno, per Simona e per tutto il resto dell'umanità, niente è più come prima.

Non riusciva a girare la testa, le faceva male, e tenere gli occhi aperti li faceva lacrimare. L’unica cosa a tenerle compagnia era il silenzio… ma dov’ era?
-Secondo me non si riprenderà mai- una voce femminile
-Non scherzare su certe cose- ci doveva essere anche una signora anziana
-Non sto scherzando- la ragazza di prima aveva ricominciato a parlare:-Sono morti tutti e ora morirà anche lei-


Mai più è un romanzo ambientato ai giorni nostri. Giorni tormentati da una guerra improvvisa che ha annientato tutte le certezze insite nella società moderna. Mai più la vita di prima, mai più le stesse cose, mai più.

La pioggia cadeva violenta sulla terra spoglia e non c’era un manto d’erba ad attutire il colpo, le gocce schiaffeggiavano il suolo senza pietà. I pochi ciuffi d’erba superstiti, già abbrustoliti dalla violenza degli ultimi mesi, venivano disintegrati o schiacciati al suolo. La pioggia arrogante infieriva e la terra non poteva far altro che assorbire le gocce finché, ormai piena, le rivomitava. Allora l’acqua si univa a formare rivoli e i rivoli scorrevano fino ad unirsi ad altri rivoli. Simona si appoggiò con la schiena al noce. Sembrava che la pioggia fosse il pianto di quel maestoso essere, deturpato e abusato dalla ferocia umana che doveva subire anche il freddo dell’autunno sulla sua nudità. Era sempre stato lì, anni a donare ombra in estate e frutti alla fine di essa, ma quest’anno nessuna noce era stata raccolta, tutti i fiori e i piccoli frutti erano caduti prima del tempo, così tanto prima che quasi più si vedevano, come se si fossero volatizzati, proprio come i suoi genitori. Erano a casa che l’aspettavano ma lei a casa era tornata e loro non c’erano. Era fuori con le amiche ma anche loro erano sparite, erano diventate polvere, polvere che l’aveva accolta al risveglio e che poi l’aveva abbandonata. Simona vide una foglia. Era tutta rotta, non le era rimasto quasi niente, giusto le nervature centrali e qualche brandello nero attaccato. Era lì, ai piedi dell’albero. Anche quella foglia era stata abbandonata. Tutte le altre erano dov’erano? Il rivolo di pioggia si ingrandì lambendo la foglia,corteggiandola con intenzione disonesta. Le scorreva introno, la voleva portar via, non aveva senso l’attesa delle altre compagne, non sarebbero arrivate, non aveva motivo di resistere, volente o nolente sarebbe stata portata via. E infatti, un ultimo rigagnolo si aggiunse, il rivo si allargò in un istante e dopo un breve sussulto, lo strappo. Niente c’era sul terreno a impedire la corsa, l’albero la guardava impotente allontanarsi. Simona avrebbe potuto bloccarla, bastava poco, ma riusciva solo guardarla nella sua lenta traversata finché, per puro caso, un sasso. Un piccolo sasso che neanche aveva visto la bloccò, si oppose all’arroganza del rivolo dividendolo in due e la foglia rimase lì, aggrappata. Dopo poco, chissà da dove, un’altra foglia la raggiunse. Non solo avevano trovato il modo per resistere ma ora erano anche in due.

GENERE
Fantascienza e fantasy
PUBBLICATO
2016
10 ottobre
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
370
EDITORE
Giulia F.
DIMENSIONE
6,9
MB

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