Non è triste Venezia Non è triste Venezia

Non è triste Venezia

Pietre, acque, persone. Reportage narrativo da una città che deve ricominciare

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Descrizione dell’editore

"A Venezia esistono le condizioni per prefigurare un organismo urbano del futuro: perché non cresce e non consuma suolo, perché non spreca risorse, perché riusa tutto (dall’acqua ai materiali edili) e si è sempre ricostruita su sé stessa, utilizzando moduli costantemente replicabili e mai monotoni, perché insegna la manutenzione, perché è ospitale, multiculturale e multietnica, perché si circola senza macchine, perché coltiva gli spazi pubblici, perché anche gli elementi più privati di un edificio hanno una dimensione pubblica, perché ha conservato per secoli (tranne che nell’ultimo) un’eccezionale relazione fra il costruito e il suo ambiente, cioè la Laguna."Francesco Erbani passeggia per calli e campielli e poi al Lido in sella a una bicicletta, osserva l’Hotel des Bains attraverso le grate del cancello, guarda le navi da crociera seduto su una panchina alle Zattere... E ricostruisce la trama intima di una delle città più celebrate al mondo: le architetture, l'assetto urbano, le facciate dei palazzi che si specchiano nei canali, i campi dove si realizza un ideale di spazio pubblico;e poi il Mose, colossale, costosissimo progetto che non si è certi se funzionerà e che è stato oggetto di un’inchiesta giudiziaria; la Laguna maltrattata e snaturata; la dimensione civica minacciata da un turismo incontrollato e pervasivo, dallo spopolamento, e che tuttavia resiste, rivendica la propria specificità, una storia di saperi e di manualità, e si sente inclusiva e accogliente, a misura dei soggetti più deboli. Venezia rischia di diventare il non luogo per antonomasia, quello ricostruito a Disney World, a Las Vegas o a Macao, ed è invece profondamente autentica, città più di altre città, un territorio unico e al tempo stesso esemplare che può costituire un modello di inclusione sociale e di progettazione urbana. Dietro i mille sistemi complessi e affascinanti che Venezia ha trovato per vivere con la sua inedita morfologia, Erbani mette sempre al centro l’uomo. Un libro per capire che cosa si perde se si perde Venezia.

GENERE
Viaggi e avventura
PUBBLICATO
2018
25 ottobre
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
232
EDITORE
Manni
DIMENSIONE
1,8
MB

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