Schiavi elettrici Schiavi elettrici

Schiavi elettrici

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Descrizione dell’editore

Davvero non esiste un’alternativa alle distopie? Una via dei diritti, dell’uguaglianza delle opportunità, del rispetto della persona umana e del suo sovra-ordinamento rispetto ai robot? Se i robot saranno mere appendici di proprietà private, davvero queste ultime prevarranno sul diritto a un’esistenza degna?»

L’avvento del “mondo automatico” è fatto di sistemi di intelligenza artificiale, di algoritmi, ma anche di controllo e di questioni etiche profondissime, alle quali non sappiamo ancora rispondere. Lo sviluppo tecnologico ha generato un’abbondanza di beni, da un lato, e una grande sottrazione di reddito, dall’altro.L’impiego di robot cela l’esigenza di schiavi a uso e consumo del potere? Davide Serafin si interroga su questa e sulle altre implicazioni sociali e politiche dell’automazione – che non è più una prospettiva, bensì realtà fattuale.Nella postfazione, Diletta Huyskes ci svela inoltre l’impianto discriminatorio dietro la progettazione dei sistemi intelligenti: le macchine riproducono razzismo, sessismo e oppressione nei confronti dei segmenti sociali già vulnerabili.Dai telai di inizio Ottocento fino agli odierni processi decisionali automatizzati: è legittimo immaginare un futuro senza lavoro governato da un’automazione generatrice di diseguaglianze? Senza un’educazione alla programmazione, non potremo augurarci un futuro più equo.

GENERE
Saggistica
PUBBLICATO
2020
30 aprile
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
111
EDITORE
People
DIMENSIONE
1,7
MB

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