Se il mondo torna uomo
Le donne e la regressione in Europa
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Descrizione dell’editore
Una sinistra confusa ha tenuto artificialmente in vita l’illusione che liberismo – la teoria economica – e liberalismo – sua presunta forma ideologica a garanzia di diritti e libertà personali – potessero convivere. Ma la scomparsa di ogni freno alla libertà di profitto, unica ricetta adottata dalle sinistre di governo, ne ha causato un crollo di consenso. Così il populismo religioso e il populismo nazionalista hanno occupato lo spazio pubblico, appropriandosi in chiave reazionaria anche del linguaggio dei diritti. È in corso un’alleanza inattesa tra fondamentalismi e libero mercato, che da un lato sventolano la bandiera della difesa della società tradizionale dalla cosiddetta ideologia del gender, dall’altro si dimostrano capaci di estrarre ingenti profitti grazie all’intreccio tra tecnologie riproduttive, lavoro a domicilio come pretesto per sfruttare il lavoro di cura delle donne e tagli allo stato sociale.
Molti i terreni di scontro: il diritto all’aborto; la violenza maschile sistemica nella società; il sistema penale iniquo verso le vittime di violenza; le narrazioni tossiche intorno ai femminicidi; il ruolo del lavoro riproduttivo; l’intreccio tra oppressione di genere e di razza; gli attacchi ai luoghi di aggregazione e autorganizzazione femminile. Ognuno dei saggi di questa raccolta è uno scudo per reggere l’urto di questa offensiva.
Giovani attiviste hanno prodotto una nuova ondata di movimento femminista globale che cerca di fare da argine alla risacca reazionaria e conservatrice che in tutto il mondo mette in discussione le conquiste ottenute dalle donne. Ed è proprio questo movimento lo scoglio contro cui far infrangere le correnti regressive che rischiano di straripare sulla società.
L’attacco all’ascesa delle donne e ai loro movimenti viene da più parti, senza che per questo vi sia un progetto unitario, ma come reazione di un sistema di rapporti di potere in cui quelli di genere ancora esistono e resistono. Dalle destre radicali e dagli integralismi religiosi sui temi della sessualità e della riproduzione; dal neoliberismo con i tagli al welfare e con nuove forme di sfruttamento e di organizzazione del lavoro; dai governi nazionali e locali con lo sgombero forzato degli spazi in cui le diverse anime del femminismo per decenni hanno vissuto e convissuto; dagli uomini, molti dei quali non si rassegnano alla libertà conquistata dalle donne.