Storia meravigliosa dei viaggi in treno
Sui binari del mondo dall'Orient Express all'Interrail, dalla conquista del West al futuro
-
- 9,99 €
-
- 9,99 €
Descrizione dell’editore
«Quando Watt e Stephenson costruirono la prima locomotiva, si può dire che così facendo inventarono il tempo.» Era il 1936 e Aldous Huxley rifletteva sulla portata rivoluzionaria del treno a vapore; già da un secolo la terra si stava coprendo di uno scintillante reticolo di binari, su cui correvano, puntuali come l'orologio di Greenwich, le icone della velocità e del progresso. Oggi, invece, ai lunghi viaggi su rotaia associamo un sentimento diverso. Un desiderio di fuga nel passato, la fantasia dell'attesa prima di raggiungere la meta, la volontà di perdersi e confondersi tra i passeggeri. Sembra quasi che il treno risvegli non più la speranza in un futuro migliore, ma la nostalgia per un mondo quasi scomparso. Queste due sensibilità, apparentemente così distanti, animano entrambe lo spirito girovago di Per J. Andersson e del suo libro, che è sia una storia delle ferrovie dalle origini ai giorni nostri, sia un invito a mettersi in viaggio alla riscoperta dello slow travel. Il reporter svedese guida il nostro sguardo fuori dal finestrino e racconta i segreti nascosti sotto la ruggine: dai sanguinosi delitti letterari tra gli scompartimenti dell'Orient Express alla vera e tragica fine del primo finanziatore dell'impresa ferroviaria, travolto sui binari dalla locomotiva Rocket all'arrivo inaugurale in stazione; dalle grandi rapine ai vagoni in corsa sulle praterie nel West più selvaggio al cuore della giungla indiana, dove un treno azzurro arrampicandosi sulle cime del Nilgiri all'incontrario va... E a ritroso sembriamo andare anche noi, trasportati magicamente da un paese all'altro oltre i confini di quella che crederemmo essere solo immaginazione e invece è la Storia che, secondo Andersson, possiamo continuare a scrivere: la Storia meravigliosa dei viaggi in treno.
«È davvero una Storia meravigliosa quella narrata da Andersson in questo libro» - Andrea Marcolongo, TTL - La Stampa
«Voltare la copertina è come chiudersi alle spalle lo sportello dell'Orient Express e accomodarsi in prima classe. E poi, dal finestrino, si osserva di tutto, e in tutto il mondo, con i binari che si estendono costantemente fino all'orizzonte.» - Alfredo Sessa, Domenicale del Sole 24 Ore
«Un libro che tiene fede al suo titolo, magistralmente» - Alex Pietrogiacomi, il Giornale
«Un'appassionata difesa del mezzo di trasporto più evocativo, più misterioso, più rivoluzionario.» - Michele Fumagallo, il Manifesto