Ti Chiamo Domani
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- 8,99 €
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Descrizione dell’editore
Chiara fa l’Erasmus in Francia. Deve tornare a casa, e siccome il padre lavora nel ramo trasporti, accetterà il passaggio su un camion che torna in Italia, guidato da Daniele, un tipo schivo e taciturno. Due giorni sulla strada insieme porteranno i due a raccontarsi, a mettersi un poco a nudo. Impareranno qualcosa di prezioso ascoltandosi a vicenda, ma anche riflettendo entrambi sul modo in cui si raccontano. Da quell’incontro fortuito arriverà, per entrambi, la realizzazione del bisogno di dare una svolta alla propria vita.Rita Petruccioli, qui al suo debutto come autrice completa, racconta una storia di importanza capitale, tratteggiata con una delicatezza e una compiutezza che hanno del miracoloso. Questo è un libro destinato a scivolare sottopelle ai lettori, e a restare loro dentro molto, molto a lungo.
Recensioni dei clienti
Ti Chiamo Domani – Recensione
Il libro ha una storia semplice e interessante. Manca, per così dire, di una trama tradizionalmente intesa, e rappresenta piuttosto la narrazione di un momento lungo quanto un viaggio. La lettura è piacevole, e le illustrazioni di Rita Petruccioli accompagnano con semplice eleganza la storia.
La critica che sento di muovere a questo libro, però, è che forse lascia piuttosto celato al lettore lo scopo per cui, in primo luogo, esiste. La storia che vuole raccontare, cosa si prefigge di dire? La protagonista, dalla conversazione con Daniele, cosa impara? Voglio dire – non ritengo che la storia faccia un buon lavoro a illustrare il conflitto interiore dei personaggi in ballo; forse, perché, dopotutto, questo conflitto non esiste – i protagonisti hanno risolto il logorio causato dai momenti critici nelle loro rispettive esistenze, devono “solo” continuare a camminare.
Desidero precisare che non si tratta di un problema ai fini del godimento del libro che, come già precedentemente espresso, si legge con trasporto e lascia un dolce sorriso, superata l’ultima pagina. Tuttavia, l’insolita inquadratura della narrazione rende questa un’opera che non spicca: è piuttosto un costante e lento incedere, alla pari del viaggio di ritorno a casa di Chiara.