Una giornata di nebbia a Milano
-
- 9,99 €
-
- 9,99 €
Descrizione dell’editore
Un giallo straordinario, elegante, irriverente, sorprendente.
È una giornata di nebbia a Milano, una di quelle che sembravano non esistere più, come se fosse uscita da un romanzo di un altro tempo, da una ballata di giorni lontani. Luca Restelli sta andando al giornale per cui lavora, per le pagine di cultura, quelle che non considera nessuno. Non ha ancora quarant’anni, ma anche i suoi gusti sono “passati”, come la nebbia di quella mattina: vive di riferimenti letterari e cinematografici, tra insicurezze e un po’ di superbo disprezzo per il mondo indolente e arrivista che lo circonda. All’improvviso arriva una notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso con un colpo di pistola, è stata arrestata una donna. La redazione tace, sonnolenta, Restelli si propone, la cronaca nera gli è sempre piaciuta. Ma arrivato sul luogo del delitto resta di sasso quando scopre il nome della vittima. Giovanni Restelli. Suo padre. Nascerà un’indagine, in cui Restelli deciderà di muoversi parallelamente alle forze dell’ordine per scoprire chi ha ucciso il genitore. Per farlo si farà aiutare da Giorgio Finnekens, geniale scrittore, che passa la vita tra libri, fidanzate e qualche bicchiere di troppo. Dopo aver raccontato la città eterna nel suo La sera a Roma, Vanzina racconta l’altra capitale italiana con Una giornata di nebbia a Milano. Il risultato è un giallo straordinario, elegante, irriverente, geniale e inaspettato come la coppia di protagonisti che lo anima.
Recensioni dei clienti
Fantastico
Libro stupefacente. Sarebbe riduttivo e innappropriato catalogarlo come romanzo di genere. Sotto la trama di un giallo ben congegnato fa capolino la brace calda di innumerevoli evocazioni letterarie, esplicite o sopite. Da Chandler a Marlowe, da Dovstoevskij a Murakami, del quale in certe pagine ne ricorda i mondi nascosti. E con un Edgar Allan Poe che sembra tesserne la tela.
Giunti alle pagine conclusive, sale alla mente un sentore di Umberto Eco (e non è cosa da poco).
Sembra di essere dentro la Biblioteca di Babele borgesiana, con i suoi infiniti possibili libri.
E la nebbia del titolo avvolge non solo Milano ma anche il lettore fino all’epilogo.
Molto consigliato.