Una giornata

Tormentato dai fantasmi del passato, Giacomo Terenzi si ritrova nel giorno del suo sessantacinquesimo compleanno a tentare di dipanare i fragili fili dell’inconcludente trama della sua vita. Mentre il timido sole sta per nascere, con indosso una goffa vestaglia turchese, accucciato sull’umido bagnasciuga di un’incantevole baia nella quale si è rifugiato per sfuggire al mondo, Terenzi, spronato dall’ardente desiderio di porre rimedio alle terribili conseguenze degli errori da lui compiuti venticinque anni prima, medita i dettagli delle nobili azioni che ha deciso di intraprendere per mondarsi da quella decisiva giornata in cui, a causa delle sue mancate scelte e della sua fuga, diede avvio al tremendo olocausto che distrusse le vite di tre individui.

Eterno immaturo, solitario egocentrico, cinico manipolatore, seduttore impenitente, al tempo stesso vincitore e vinto, vittima e carnefice, pur consapevole dell’irreparabilità di quegli accadimenti lontani, conscio di non poter ormai più tornare indietro per rimediare, nella rinnovata pulsione di comprendere cosa sia stata la sua vita cercherà a suo modo di saldare il conto con se stesso e con coloro a cui ha arrecato tanto male, affrontando una volta per tutte gli acri struggimenti che in tutti i suoi anni ha creduto possibile annacquare con diverse evasioni e nell’illusoria estemporaneità di soluzioni fugaci.

Romanzo dell’amore mancato, o dell’incapacità di donarsi compiutamente all’altro, parabola dell’impossibilità di porre in essere tra uomini una vera comunicazione delle anime, “Una giornata” è un’esemplificazione della complessità della vita e dell’illusorietà di carpirne il significato essenziale, sotteso al garbuglio delle relazioni umane che la intessono. Racconta più concretamente come le esistenze di ciascuno siano strettamente interconnesse le une alle altre e come i fragili filamenti dei destini individuali vibrino di continuo alimentandosi delle impalpabili ondulazioni innescate da altri destini vicini o lontani, conosciuti o sconosciuti, poiché la vita è un’illimitata nebulosa in cui ogni singolo elemento si rivela saldamente intrecciato a comporre un fitto, impenetrabile mistero. Le nostre decisioni o mancate decisioni, più in generale le nostre condotte quotidiane influenzano le vite altrui, esattamente come in una spiaggia lo spostamento di un granello di sabbia provoca la ricollocazione di altri granelli, in una serie di sommovimenti difficili da prevedere e controllare.