Una luce che non si spegne
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- 13,99 €
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Publisher Description
««Una meditazione sulla mutevolezza e la perdita... un romanzo straordinario in termini di varietà di personaggi, linguaggio e portata spirituale. Sorprendente». »
«The Wall Street Journal»
««Uno sguardo commovente su come le persone affrontano il divario tra le loro aspettative e la realtà». »
«The New Yorker»
««Spufford è un autore dall'immaginazione fervida e dalla scrittura fluente, abilissimo nello scandagliare i rapporti emotivi tra genitori e figli». »
«The New York Times Book Review»
««Una luce che non si spegne condivide con Vita dopo vita di Kate Atkinson e 4 3 2 1 di Paul Auster la sensazione che il mondo sia tutto sommato un bel posto. La forza del romanzo sta nell'emozione suscitata dalle esperienze ordinarie, ma profondamente significative, dei suoi protagonisti». »
«Financial Times»
È il 25 novembre 1944 quando un bombardamento colpisce il supermercato Woolworths nel quartiere londinese di New Cross, uccidendo 168 persone. Tra le vittime, numerosi bambini che accompagnavano le mamme ad acquistare le pentole d’alluminio appena arrivate al negozio. In questo straordinario romanzo che coniuga una verità storica con vicende personali del tutto romanzate, Francis Spufford riporta in esistenza cinque di quei bambini, immaginando la vita che avrebbero potuto avere se un missile non l’avesse polverizzata. E lo fa attraverso cinque quadri collettivi in anni chiave della storia inglese: il 1949 e il dopoguerra; il 1964 e la Swinging London; il 1979 e l’epoca Thatcher; il 1994, con Tony Blair al potere; il 2009, con le conseguenze della forte crisi finanziaria innescatasi l’anno precedente.
Spufford si conferma un maestro della narrazione, e la sua doppia voce di storico e romanziere ci accompagna attraverso luci e ombre della nostra storia contemporanea, lo sguardo sempre puntato sui modi in cui la scena politica e sociale influenzi ogni vicenda privata.
Con la sua scrittura avvincente ed empatica, ridando la vita ai suoi cinque protagonisti, Spufford ci regala una riflessione importante, e sempre scevra da ogni sentimentalismo, su ciò che è quotidiano e su ciò che è eterno.