La coscienza di Zeno
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Collana "Classici" n. 5 - "La coscienza di Zeno", ESA - 2014.
"La coscienza di Zeno" è un romanzo di Italo Svevo, pubblicato nel 1923 a Trieste.
Nella prefazione del libro il sedicente psicoanalista Dottor S. dichiara di voler pubblicare "per vendetta" alcune memorie, redatte in forma autobiografica di un suo paziente, Zeno Cosini, che si è sottratto alla cura. Gli appunti dell'ex-paziente costituiscono il contenuto del libro.
Il romanzo non è altro che l'analisi della psicologia di Zeno, un individuo che si sente "malato" o "inetto" ed è continuamente in cerca di una guarigione dal suo malessere attraverso molteplici tentativi a volte assurdi o che portano a effetti controproducenti.
Il romanzo si presenta come la confessione di Zeno Cosini. La narrazione, svolta in prima persona, si articola focalizzandosi su alcuni snodi fondamentali della biografia del protagonista fra cui la morte del padre, il vizio del fumo, la rivalità con il cognato, il rapporto con la moglie e con l'amante. Non segue, dunque, un ordine cronologico ma piuttosto un ordine dettato dai rapporti logici e analogici tra gli episodi ricordati.
Zeno Cosini, il protagonista dell'opera, proviene da una famiglia ricca, vive nell'ozio ed in un rapporto conflittuale con il padre, che si rifletterà su tutta la sua vita. Nell'amore, nei rapporti coi familiari e gli amici, nel lavoro, egli prova un costante senso di inadeguatezza e di "inettitudine", che interpreta come sintomi di una malattia. In realtà solo più tardi scoprirà che non è lui a essere malato, ma la società in cui vive.