Un anno, una vita

Michela Sartori, la protagonista del romanzo è una giovanissima ragazza piuttosto vivace, schietta e sincera. Una bellezza naturale dai lineamenti delicati e dai lunghissimi capelli biondi. La conosciamo mentre sta per intraprendere un viaggio, un viaggio importante che potrebbe cambiarle la vita per sempre. Malgrado la giovane età, ha la testa sulle spalle, sa molto bene cosa vuole fare da grande; diventare una pittrice affermata. L’amore non le interessava, pensava che per quello, c’era ancora tempo. Grazie ad una raccomandazione di sua madre riesce ad ottenere la possibilità di diventare assistente di un pittore importante della capitale, Roberto Vivagni. Lei, nata e cresciuta in provincia dove le prospettive di lavoro sono zero, si ritrova a vivere nella città eterna con una speranza nel futuro. Il suo sogno potrebbe concretamente avverarsi. La promessa fatta a i suoi genitori prima di partire, è quella di restare lontano un anno, dopo di che se non fosse riuscita ad ottenere consensi, sarebbe tornata vivere al paese. Ma qualcosa non va come invece spera la ragazza. Il pittore maldisposto ad avere tra i piedi una giovanissima aspirante pittrice, fa in modo di affibbiarla ad un suo allievo ormai affermato pittore; Giulio Ortensi. Michela delusa nell’essere spostata come un pacco, però accetta anche se malincuore per non perdere l’ opportunità che le si è presentata. Elvira la moglie del pittore si dimostra essere una gran signora, bella, sofisticata, un po’ casinista, ma perfetta ospite nei riguardi di Michela. La storia si srotola in modo disordinato, con colpi di scena inimmaginabili, momenti a volte comici altri drammatici , storie d’amore e di vita. Grazie ad un escamotage dell’autrice; il romanzo è scritto a capitoli in prima persona, e altri in terza, così che si possa vivere l’anno in città di Michela come guardando un film, partecipi dell’avventura che la farà crescere, maturare e soffrire.