E ancora tempo di vivere

Giacomo si riaffaccia di nuovo alla vita, una volta fallito il suo tentato suicidio. Il protagonista della storia è un insegnante omosessuale, ma una grave depressione lo renderà inabile al lavoro. La recente morte della madre ha sciolto un legame di dipendenza, ma presto Giacomo si accorge che la presenza e l'amore della madre erano anche rassicuranti e stabilizzanti. Non accetta la sua omosessualità, pur praticandola, e questo lo spinge a cercare risposte nella religione. Si avvicina quindi all'evangelismo, ma quando fa coming out, non trova conforto tra i fratelli del culto, che considerano il suo orientamento sessuale un peccato e una perversione. Una volta presa la decisione di cedere la sua parte della casa materna alla sorella, sembrano esserci le condizioni per viaggiare e stabilirsi all'estero, nella speranza di una vita diversa, ma una proposta di lavoro dalla Francia lo fa recedere dal suo proposito. Si reca quindi a Marsiglia per una supplenza semestrale come insegnante di italiano. Qui Giacomo ritrova il ragazzo tunisino che aveva conosciuto in un casinò a Montecarlo. Se ne invaghisce, ma è una relazione fragile, e le differenze socio-culturali tra i due sono troppo forti per avere un futuro.