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Descripción editorial

“Volga, Volga, madre patria, Volga, fiume russo”.
Questo non è un libro di parole ma di immagini, e le immagini parlano da sole.
Tuttavia, se dobbiamo aggiungere parole, poiché l’editore lo richiede, diremo qualcosa, e probabilmente saranno cose scontate. Di certo ci asterremo dalle banali notizie geografiche come lunghezza, area del bacino, economia: notizie che si possono trovare in qualsiasi enciclopedia. Così come ci asterremo da offrire un disegno storico: anche per quello suppliscono le enciclopedie.
Il fiume Volga scorre per migliaia di chilometri in pianura e questo può suggerire l’idea di un paesaggio monotono. Niente di più falso.
Il fiume è nuovo ogni giorno, come insegna l’aforisma “panta rei”, attribuito al filosofo presocratico Eraclito. Cambia colore col procedere della giornata: azzurro, blu scuro, nero, rosato, con violenti riflessi rossi al tramonto.
I tramonti incendiano il cielo, che si adorna di uvole variopinte: rosse, grigie, gialle, bianche, bluastre. Quando il sole tramonta fra gli alberi manda lunghe striscie rosse a solcare le acque. Cielo e acqua sembrano confondersi e appaiono scene surreali, astratte, che ricordano certi paesaggi di Turner.
All’alba le rive appaiono giallo-rosate, con profonde ombre scure.
Di giorno le rive sono bianche dove non sono coperte dagli alberi, a volte hanno incisioni orizzontali più o meno profonde che indicano livelli più alti raggiunti in passato dall’acqua nel grande respiro del fiume, che a tratti ha seminato tronchi abbattuti lungo la riva.
Le foreste d’autunno si ammantano di colore verde, giallo, arancione, rosso.
Il lento flusso ha quasi un effetto ipnotizzante. Passano ogni tanto grandi chiatte cariche di legname o di carbone, che scivolano “dalle isole boscose sulle onde della fluviale distesa”, come canta la ballata di Stenka Razin, l’ataman cosacco che guidò la grande rivolta, risoltasi tragicamente tre secoli e mezzo fa.
La presenza dell’uomo si manifesta pure con grandi opere, lunghissimi ponti, chiuse che hanno trasformato il fiume in una serie di grandi laghi. Grandi città a intervalli di centinaia di chilometri, e per il resto una presenza discreta, di rari e piccoli villaggi.
Nonostante il vandalismo ateo, restano molte chiese, altre sono state ricostruite, perché “la Russia è la Fede”, come insegna Fjodor Dostojevski.

GÉNERO
Arte y espectáculo
PUBLICADO
2016
9 de noviembre
IDIOMA
IT
Italiano
EXTENSIÓN
2
Páginas
EDITORIAL
Emilio Biagini
VENDEDOR
Draft2Digital, LLC
TAMAÑO
10.2
MB
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