Kebap in Okinawa
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- 1,99 lei
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Publisher Description
Un vecchio reduce del Vietnam, zoppo, col timpano forato ed amante dei rapporti sadomaso, si ritrova a Lisbona negli anni '90 a lavorare per un vecchio commilitone turco che da tempo ha aperto un "particolare" servizio taxi in città.
Costretto a fuggire all'improvviso troverà rifugio in Giappone, sull'isola di Okinawa dove entrerà nella vita di tre donne profondamente diverse fra loro.
Un romanzo fatto di frasi non dette ed emozioni represse in cui il dolore, in ogni sua espressione, sarà protagonista nelle vite dei personaggi.
"Il dolore.
Talvolta è più dolorosa l’idea, della sensazione in sé. Devi lasciare che ti pervada senza opporti; solo così scorrerà via. "
"Ho imparato a convivere con me stesso. Con i miei pregi e i miei difetti, perché lo ammetto, farlo è un continuo compromesso e litigio, ma non saprei vivere in modo diverso."
"Credo di aver letto in una rivista che nella corteccia cerebrale, il centro del dolore e quello del piacere sono molto vicini. Secondo alcuni è lo stesso.
Così, se vissuto in una certa circostanza, un impulso di dolore può essere interpretato dal cervello come piacere.
Su questo principio si basa la sua specialità.
Il suo nome è Marlene. A quanto pare, è la dominatrice più richiesta di Lisbona. "
"Ho sentito dire una volta alla radio che i colori non esistono. È solo un artefatto del nostro cervello che interpreta i riflessi e gli assegna un colore a sua discrezione in una tavolozza. Nella realtà pare che esistano solamente le sfumature di grigio.
Svolto l’angolo, ma ciò che vedo è il nero più assoluto."