I nuovi tartufi
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Publisher Description
Francesco Domenico Guerazzi nacque il 12 agosto del 1804, da Francesco Donato, intagliatore in legno, e Teresa Ramponi. Nel 1819 cominciò a studiare legge a Pisa. Nel 1821 conobbe George Gordon Byron. I suoi primi scritti nacquero sotto l’influenza di poesie di Byron. Nel 1824 si laureò presso l’università di Pisa. Dopo la laurea aprì, insieme a T. Barghellini, uno studio di avvocato. Nello stesso tempo scriveva il dramma I Bianchi e i Neri. Essendo sostenitore di ideali repubblicani, fondò nel 1827 il giornale politico-letterario L’indicatore livornese, insieme al suo amico Carlo Bini, ma nel 1830 dovettero cessare le pubblicazioni a cagioni degli attacchi di reazionari. Nel 1827 e 1828 uscì il suo romanzo di quattro volumi La Battaglia di Benevento. Nel 1836 uscì il suo romanzo L’assedio di Firenze che ebbe un grande successo, perciò Guerazzi cominciò a pensare di guadagnare con le opere letterarie. Scrisse Isabella Orsino e Veronica Cybo. Nel 1847 scrisse Discorso al principe e al popolo in cui chiese un regime costituzionale, nel 1848 scese in piazza, chiedendo di armare la guardia civica. Eletto deputato nell'ottobre del 1848, fu poi ministro dell'Interno. Fu membro del triumvirato della Toscana insiema a Montanelli e Giuseppe Mazzoni. Nel 1849 assunse una specie di dittatura che durò quindici giorni. Cercò di di accordarsi con i moderati e con il ministero inglese a Firenze. Il 12 aprile 1849 scoppiò così una sommossa popolare e, quando le squadre dei livornesi su cui poggiava il suo potere a Firenze furono assalite e cacciate dalla città. Guerazzi fu in seguito mandato in esilio in Corsica. Nel 1856 fuggì dall’esilio e raggiunse Genova dove rimase, col permesso del Cavour, fino al 1862. Nel 1860 fu eletto deputato del collegio di Rocca San Casciano e più volte attaccò la politica di Cavour sulla questione della cessione di Nizza e della Savoia. Nel 1861 fu eletto deputato anche al Parlamento del Regno d'Italia. Negli ultimi anni della sua vita lasciò la politica, ma non la letteratura. Scrisse Il buco nel muro ( 1862), L’assedio di Roma (1863-1865) e Il secolo che muore. Morì il 23 settembre del 1873 nella sua fattoria nei pressi di Cecina. Guerrazzi rimane una figura per molti versi esemplare per individuare gli umori e le ansie della classe sociale di quell’epoca storica, nonostante i manuali di storia gli dedichino poche righe. Vi presentiamo il suo racconto I nuovi tartufi, scritto nel 1847.