L'arte della condivisione
Per un'ecologia dei beni comuni
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Publisher Description
In un momento in cui la crisi economica impone un ripensamento profondo del nostro vivere insieme, l’arte di condividere diviene una strategia importante e di grandissima attualità. Lo sharing – come la rete ci ha insegnato a chiamare la condivisione – diventa a tutti gli effetti un’opportunità per ridefinire il nostro presente, forse l’ultima possibilità che abbiamo per affrontarne le contraddizioni.
Nel contributo del filologo e linguista Luca Serianni l’analisi della condivisione linguistica nel nostro paese prende l’avvio dal passato, dall’“italiano pidocchiale” del XVI secolo. Profondamente radicata nel presente è invece l’idea di una rivendicazione etica dell’Europa immaginata da Marco Aime. La possibilità di colonizzare galassie e trasferirvi il genere umano, prima che la Terra diventi inabitabile, proietta infine il ragionamento del teorico della “decrescita felice” Serge Latouche nel futuro. I lettori curiosi alla ricerca di nuovi strumenti di comprensione troveranno stimoli inaspettati e originali anche nei contributi della scrittrice Laura Bosio, del filosofo Remo Bodei, del sociologo Alain Caillé e degli antropologi Matteo Aria e Adriano Favole.
La condivisione, il mettere in comune risorse e opinioni, è alla base della convivenza civile. Elemento costitutivo dell’umanità e di molti aspetti della contemporaneità, il condividere si contrappone all’individualismo possessivo, alla competizione e al consumismo. All’arte della condivisione, tra passato, presente e futuro, dedicano qui le loro riflessioni otto acuti osservatori del mondo di oggi.
Interventi nel libro:
MARCO AIME
Europa da condividere
MATTEO ARIA, ADRIANO FAVOLE
La condivisione non è un dono!
REMO BODEI
Un mondo condiviso: un’utopia?
LAURA BOSIO
Eyes wide open. Guardare, vedere e condividere con gli altri
ALAIN CAILLÉ
Vivere insieme contrapponendosi senza massacrarsi. Il progetto convivialista
SERGE LATOUCHE
Ritrovare il senso della misura e scongiurare la mancanza di limiti
LUCA SERIANNI
Da quando l’italiano è una lingua condivisa?