Skagboys
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Publisher Description
«Irvine Welsh è la cosa più bella che sia capitata alla nostra narrativa negli ultimi dieci anni.»
The Sunday Times
«C’è uno scrittore più distruttivo, nichilista, spietato e al contempo più innamorato della vita di Irvine Welsh? Difficile... quasi impossibile.»
Corriere della Sera
«Lo scrittore simbolo della narrativa inglese.»
La Repubblica
«Per me è stato amore al primo buco, matrimonio alla prima fumata. Esatto, io amo la mia ero. La vita dovrebbe essere come quando sei strafatto.» È questa la filosofia degli skagboys, i tossici scozzesi resi famosi da Trainspotting. In questo libro Irvine Welsh racconta l'antefatto, il momento in cui Mark Renton, Sick Boy, Spud e i loro «soci» scivolano inesorabilmente nel baratro dell'eroina. Fra scene di devastante crudezza e depravazione, episodi grotteschi e squarci di inaspettata poesia e tenerezza, ogni personaggio emerge dalla pagina con tutta la propria violenza verbale, la propria rabbia e brutale autenticità, raccontando in prima persona e senza compromessi una decadenza fisica e morale irrimediabile. Disillusi e privi di ogni stimolo, i personaggi di Welsh si gettano alle spalle lavoro, amore, famiglia, persino la passione calcistica, opponendo a tutto questo una parabola solipsistica e autodistruttiva. È il trionfo della vita ai margini nel suo splendore epico e negativo, dove il protagonista assoluto è il linguaggio esuberante, eccentrico, imprevedibile. Sembra di sentirli parlare davvero, Rents e Sick Boy, lungo la ferrovia, in cerca di «quel sollievo che ti sembra un'estasi quando ti scorre per le vene nel cervello, e l'euforia incredibile perché i problemi del mondo, tutta la merda, si dissolvono attorno a te nella polvere».
«Per lettori che hanno lo stomaco forte, ma il cuore tenero.»
The Telegraph
«Un talento prodigioso per il dialogo e una scrittura affilata come un diamante.»
Publishers Weekly
«Un’energia stupefacente, un’emozione viscerale, una scrittura che colpisce allo stomaco e al cuore.»
The Independent
PUBLISHERS WEEKLY
Built upon 100,000 words set aside in the process of writing Trainspotting comes this prequel set in gritty early '80s Leith, Edinburgh. The familiar voices of Mark "Rent Boy" Renton, Simon "Sick Boy" Williamson, Danny "Spud" Murphy, Frank Begbie, Matty Connell, and Alison Lozinska crowd the pages of this sprawling narrative. Mark, who goes off to Aberdeen University, plans a rail tour of Europe with the girl of his dreams, Fiona Conyers, and seems poised to leave behind old mates like Ali, who secures a cushy job assisting efforts to eradicate the Dutch elm disease ravaging Edinburgh's trees. On her first day at work Ali accompanies her boss to a pub and meets his brother, who is secretly smuggling industrial grade heroin out of the local pharmaceutical plant, inadvertently unleashing another ravaging early '80s disease, AIDS (Welsh details both in newsy "Notes on an Epidemic" chapters). Meanwhile Matty, Simon, Frank, and Danny idly wander the streets in pursuit of pints, skag, lassies, brawls, and kindness. But after Mark deceives Fiona about his own drug use, and his disabled little brother dies, he joins the downward heroin-fueled trajectory of his disaffected peers. Parental intervention, arrests, and even rehab can't change the course of their addiction as they become increasingly cynical and uninterested in anything other than the next fix. Their combined experiences twist together the fading London punk scene, the declining power of the proletariat, hooliganism, neo-Nazism, and the AIDS epidemic that characterized Thatcherite Britain. Careening between boisterous, belligerent, hilarious, and maudlin emotional registers like a drunk at a party, this novel has a dizzy energy in spite of its aimless plot and general corpulence. As with much of Welsh's oeuvre, it's not for the uninitiated the prose is dense with Edinburgh dialect, disturbing sexual encounters, explosive violence, and much sorrow.