Zero K
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Publisher Description
Il padre di Jeffrey Lockhart, Ross, è un magnate della finanza sulla sessantina, con una moglie piú giovane, Artis Martineau, gravemente malata. Ross è uno dei finanziatori di Convergence, un'azienda tecnologica con una futuristica sede ultrasegreta nel deserto del Kazakistan. Attraverso le ricerche biomediche e le nuove tecnologie informatiche, a Convergence possono conservare i corpi e le coscienze fino al giorno in cui la medicina potrà guarire ogni malattia. Decidono cosí di affidarsi a Convergence: prima Artis poi lo stesso Ross, incapace di continuare a vivere senza l'amata compagna. Cosí Jeff si riunisce con il padre e la moglie per quello che sembra un addio - o forse un arrivederci. Jeff è turbato: non capisce se a Ross è stato fatto il lavaggio del cervello dagli uomini di Convergence (un gruppo che ha non poco in comune con una setta religiosa o un manipolo di body artist) oppure se è la decisione consapevole e radicale di un uomo tanto ricco e potente che ha deciso di possedere anche la morte. Ma questa è anche l'occasione per ristabilire un rapporto - ammesso che non sia troppo tardi - con il padre: una relazione incrinata anni prima, quando il genitore decise di lasciare la madre di Jeff. Zero K possiede la potenza solenne e ricapitolativa dei libri che sanciscono un'epoca e aprono al futuro. È come se con questo libro DeLillo ripercorresse, attraversandola, tutta la sua produzione: da Rumore bianco - le immagini dei disastri come unica, grande narrazione del nostro tempo - a Underworld - certe scene, di struggente dolcezza, di vita quotidiana nel Bronx -, dalla Stella di Ratner a L'uomo che cade, da Mao II a Cosmopolis. Ma, come mai prima, in Zero K DeLillo affronta direttamente quella «cosa» indefinibile che da sempre ossessiona la sua ricerca letteraria, quel mistero proteiforme che di volta in volta, semplificando, chiamiamo tempo, identità, linguaggio, memoria, morte. Zero K è una riflessione vertiginosa sullo scontro - che nella nostra epoca ha assunto nuovi, violentissimi sviluppi - tra scienza e religione per il controllo della vita umana. Una guerra il cui campo di battaglia è l'assoluto. Allo stesso tempo Zero K è un delicato concerto da camera, intimo e riflessivo, sui sentimenti di un figlio di fronte all'estrema decisione di un padre; sull'impossibile ma ineludibile necessità di dirsi addio. Nessun libro, finora, aveva saputo mantenere uno sguardo tanto lucido e allo stesso tempo visionario sul pianeta Terra ad altezza del ventunesimo secolo.
«Zero K è il romanzo piú bello di DeLillo dai tempi di Underworld».
Michiko Kakutani, «The New York Times»
«Jeffrey Lockhart scopre che il padre, un finanziere di sconfinata ricchezza, ha deciso di preservare criogenicamente il corpo della giovane moglie malata fino a che i progressi della medicina non potranno salvarla: DeLillo si immerge negli abissi di un tema estremo, resistendo a ogni cliché, e ne riemerge con qualcosa che è allo stesso tempo nuovo e universale».
«The Huffington Post»
PUBLISHERS WEEKLY
DeLillo's 17th novel features a man arriving at a strange, remote compound (we are told the nearest city is Bishkek) a set-up similar to a few other DeLillo books, Mao II and Ratner's Star among them. This time, the protagonist is Jeffrey Lockhart, who is joining his billionaire father, Ross, to say good-bye to Ross's second wife (and Jeffrey's stepmother), Artis. The compound is the home of the Convergence, a scientific endeavor that preserves people indefinitely; in Artis's case, it's until there's a cure for her ailing health. But as with any novel by DeLillo, our preeminent brain-needler, the plot is window dressing for his preoccupations: obsessive sallies into death, information, and all kinds of other things. Longtime readers will not be surprised that there's a two-page rumination on mannequins. But a few components elevate Zero K, which is among DeLillo's finest work. For one, DeLillo has become better about picking his spots the asides rarely, if ever, drag, and they are consistently surprising and funny. And his focus and curiosity have moved far into the future: much of this novel's (and Ross's) attention is paid to humankind's relationship and responsibility to what's to come. What's left behind and forgotten is the present, here represented by Jeffrey, the son whom Ross abandoned when he was 13. DeLillo sneaks a heartbreaking story of a son attempting to reconnect with his father into his thought-provoking novel.