L'Islam
Maometto e la conquista islamica
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Dall'incipit del libro:«Maometto nacque verso il 570 in una delle scarse città arabiche, alla Mecca, nell’Hegiaz, posseduta dalla tribù dei Coresciti.
Per quanto disprezzati dalle tribù nomadi perché divenuti sedentari, i Coresciti avevano saputo fare della loro città uno dei principali centri dell’Arabia sia per il traffico carovaniero sia per un santuario venerato da tutte le tribù arabe, la cosiddetta Caaba, o casa quadrata, ove, con altri feticci, si adorava una pietra nera, forse un aerolito, incastrata in un muro. La Mecca era perciò divenuta per l’Arabia ciò che era p. es. Olimpia per i Greci.
Ogni anno una tregua sacra interrompeva le interminabili guerre tribali, carovane di pellegrini si recavano a fare il giro della Caaba e ad attingere un po’ d’acqua dalla sacra sorgente Zemzem. Avevano luogo gare poetiche fra i rapsodi più famosi, ima grande fiera prendeva occasione dalla festa religiosa, le diverse tribù imparavano a conoscersi in condizioni pacifiche.
In questa città fiorì Maometto. Nato da una delle genti più povere dei Coresciti c rimasto orfano in tenera età fu allevato dallo zio Abu Talib. Fu pastore e poi cammelliere nelle carovane. Per tale via poté alquanto allargare il suo orizzonte spirituale e conoscere meglio, forse in qualche viaggio in Siria, il cristianesimo nelle sue forme popolari ed eterodosse del monofisismo, e il giudaismo.
Concepì perciò quello che sarà uno dei capisaldi del suo insegnamento: che la vera religione è il monoteismo, anche se esso era obliterato in Arabia, e più o meno alterato dai cristiani e dai giudei. Molte idee bibliche del Vecchio Testamento poi presero salde radici in lui per una fondamentale affinità fra la vita arabica e le tradizioni sui nomadi patriarchi di Israele.».
Il testo è tratto da Religione e civiltà di Adolfo Omodeo, pubblicato dal Principato nel 1924, poi da Laterza nel 1948 in una «nuova edizione» curata dal Croce.