La felicità domestica

Mascia, rimasta orfana a diciassette anni, vive con Sonia, la sorella minore, e Katia, la governante, in un luogo della campagna russa dove l'inverno è freddo e buio. La monotonia della loro vita viene interrotta dall'arrivo di Serghièi Mikhàilovic, un vecchio amico di famiglia. Lui, che era partito lasciando una bambina, si ritrova ora davanti una giovane donna affascinante. Dopo un corteggiamento fatto di parole sussurrate, confessioni parziali e goffi tentativi di nascondere la realtà, Mascia e Serghièi decidono di sposarsi. Mascia è convinta che i vent'anni di differenza tra loro non avranno alcun impatto sul loro amore, mentre Serghièi, più anziano, è più scettico ma disposto a illudersi.
Tuttavia, come spesso accade, l'innamoramento iniziale cede il passo all'usura del rapporto. Mascia si rende presto conto che la vita coniugale e i suoi sentimenti verso il marito sono molto più complessi di quanto aveva immaginato, lontani dalle nozioni di matrimonio che aveva appreso da bambina. Con grande sensibilità e con una prospettiva moderna, il romanzo esplora le incomprensioni e le crepe sempre più profonde nei rapporti matrimoniali, che alla fine sfociano in distacco e reciproca indifferenza.
Scritto nel 1859 da un giovane Tolstoj di trentadue anni che per la prima volta adotta il punto di vista di una donna, "La felicità domestica" rappresenta un momento significativo per l'emergere della consapevolezza femminile in Europa. Nella magistrale traduzione di Clemente Rebora, questo imperdibile romanzo di Tolstoj esplora la ricerca di quella felicità familiare che l'autore non ha mai smesso di cercare per sé.