Avarizia Avarizia

Avarizia

La passione dell'avere

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Descrizione dell’editore

Indossando di volta in volta i panni dell'avidità, della cupidigia, dell'usura, della concupiscenza, della taccagneria o della grettezza, la vocazione camaleontica dell'avarizia è tale che essa può talvolta assumere anche le sembianze della virtù. E' il vizio più "economico" dei sette ed è un economista ad indagare le ragioni per le quali nel corso del tempo, a partire dalla tarda antichità, esso sia andato soggetto ad una pluralità di slittamenti semantici, secondo un'alternanza che non trova riscontro in nessuno degli altri vizi capitali. Da radice di tutti i mali e quindi primo dei vizi, l'avarizia diverrà seconda alla superbia durante l'alto Medioevo, per ritornare al primo posto all'epoca della Rivoluzione commerciale, e trasformarsi poi nell'Umanesimo civile - con un altro mutamento di prospettiva - in impulso alla prosperità. Nell'ultimo quarto di secolo, l'avarizia è tornata ad essere vizio, quello che più di ogni altro è cresciuto in maniera spettacolare. L'avaro di oggi è posseduto dalle cose, accumula e conserva ma non usa, possiede ma non condivide. La sua infelicità è un fallimento della volontà o della ragione?

GENERE
Saggistica
PUBBLICATO
2011
1 gennaio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
160
EDITORE
Società editrice il Mulino, Spa
DIMENSIONE
14,3
MB

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